Suppl.G.U. n. 30 del 7-2-2005
MINISTERO DELLE ATTIVITA'
PRODUTTIVE
Decreto 17 gennaio 2005
Procedura operativa per
la verifica decennale dei serbatoi interrati per GPL con la tecnica basata
sul metodo delle emissioni acustiche.
IL DIRETTORE GENERALE
della direzione generale sviluppo produttivo e competitivita' del
Ministero delle attivita' produttive IL DIRETTORE GENERALE della
direzione generale della prevenzione del Ministero della salute IL
DIRETTORE GENERALE della tutela delle condizioni di lavoro del Ministero
del lavoro e delle politiche sociali
Vista la legge 12 agosto
1982, n. 597, di conversione in legge, con modificazione, del
decreto-legge 30 giugno 1982, n. 390, recante disciplina delle funzioni
prevenzionali ed omologative delle unita' sanitarie locali e dell'Istituto
superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro;
Visto il
decreto del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato del
29 febbraio 1988 recante norme di sicurezza per la progettazione,
l'installazione e l'esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto
con capacita' complessiva non superiore a 5 m3;
Visto il
decreto del Presidente della Repubblica del 4 dicembre 2002, n. 303
recante il regolamento di organizzazione dell'Istituto superiore per la
prevenzione e la sicurezza del lavoro, a norma dell'art. 9 del decreto
legislativo 29 ottobre 1999, n. 419;
Visto il decreto del Ministro
delle attivita' produttive, della salute ed il Ministro del lavoro e delle
politiche sociali del 23 settembre 2004 recante norme per la verifica
decennale dei serbatoi di GPL di capacita' non superiore a 13
m3 secondo la norma EN 12818;
Considerata l'esperienza
maturata da altri Paesi dell'Unione europea (in particolare, in Francia
con le «Decision» DM-T/P n. 32255 del 26 settembre 2002 e DM-T/P n. 32277
del 22 ottobre 2002; nonche' in Austria), in materia di controllo tramite
emissione acustica dei serbatoi di GPL;
Considerato che l'Istituto
superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, successivamente
alla pubblicazione del suddetto standard europeo EN 12818, ha prontamente
avviato un apposito progetto di ricerca per la definizione di un
protocollo di prova basato sulla tecnica di controllo attraverso le
emissioni acustiche, tecnica prevista nella citata norma EN
12818;
Decretano:
Art. 1. E' adottata la procedura
operativa elaborata dall'ISPESL, per l'effettuazione delle verifiche
attraverso il metodo di controllo con le emissioni acustiche, in allegato
I al presente decreto.
Art. 2. I soggetti che desiderano
essere abilitati all'attivita' di verifica debbono possedere i requisiti
indicati nell'allegato II. L'abilitazione e' concessa, previa
istruttoria, con decreto del direttore generale dello sviluppo produttivo
e competitivita' del Ministero delle attivita' produttive di concerto con
il direttore generale della prevenzione del Ministero della salute e con
il direttore generale della tutela delle condizioni di lavoro del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali sentito il parere
dell'ISPESL.
Art. 3. La sorveglianza tecnico scientifica
degli organismi abilitati e' effettuata dall'ISPESL che riferisce con
specifica relazione, con periodicita' trimestrale, ai Ministeri di cui
all'art. 2, al fine dell'adozione di eventuali misure
correttive.
Art. 4. Gli oneri connessi all'applicazione
della procedura, di cui all'art. 1, da corrispondere all'ISPESL sono
determinati da uno o piu' importi forfetari da inserirsi nel tariffario
ufficiale dell'Istituto.
Art. 5. Il presente decreto
sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Allegato I - Procedura per il controllo di
serbatoi interrati per GPL con la tecnica basata sul metodo di Emissioni
Acustiche ai fini della verifica decennale
ISPESL
Revisione
0 - Dicembre 2004
1 Scopo e campo d'applicazione Con
riferimento al Decreto del Ministero delle Attività produttive del 23
Settembre 2004 "Modifica del decreto del 29 Febbraio 1988, recante norme
di sicurezza per la progettazione, l'installazione e l'esercizio dei
depositi di gas, di petrolio liquefatto con capacità complessiva non
superiore a 5 m3 e adozione dello standard europeo EN 12818 per
i serbatoi di gas di petrolio liquefatto di capacità inferiore a 13
m3", la procedura di seguito illustrata (per brevità nel
seguito indicata come "procedura EA") è finalizzata alla valutazione
dell'integrità strutturale di serbatoi per gas di petrolio liquefatto
(GPL) interrati ed alla loro relativa classificazione, mediante l'impiego
di una specifica tecnica basata sul metodo di Emissioni Acustiche
("EA").
La procedura EA integrata da ulteriori controlli con altri
metodi PND, in conformità alle disposizioni di legge ed alle indicazioni
fornite nello standard europeo EN 12818 (edizione maggio 2002) "Inspection
and requalification of LPG tanks up to and including 13 m3
underground", può essere applicata per l'accertamento (verifica decennale)
dell'idoneità all'esercizio di piccoli serbatoi per GPL per un ulteriore
periodo di tempo (riqualificazione).
La procedura EA è conforme
alle indicazioni fornite nell'Appendice C (Informativa) dello standard
europeo EN 12818 (edizione maggio 2002).
La procedura EA è
applicabile a serbatoi con configurazione verticale od orizzontale del
tipo indicato in figura 1 e che abbiano i seguenti essenziali
requisiti: - capacità non superiore a 13 m3; - membrature
metalliche; - pressione massima ammissibile non superiore a 18
bar; - accessibilità, sia pur limitata, alle membrature in
pressione.
L'applicazione della procedura EA ai serbatoi di
capacità superiore ai 3 m3 è consentita, previa espressa e
specifica autorizzazione dell'ISPESL.
La procedura EA
illustra: - il protocollo di prova basato sull'utilizzazione della
tecnica di controllo con il metodo EA; - il calcolo degli indici di
valutazione ICSE (Indice di Criticità per la Stabilità all'Esercizio) ed
ISRE (Indice Storico del Rilascio di Energia) e del relativo indicatore
sintetico g; - il criterio d'idoneità
all'esercizio del serbatoio esaminato per un ulteriore periodo di
tempo; - i criteri di determinazione dei lotti omogenei; - il
criterio d'idoneità del lotto omogeneo sulla base dei risultati conseguiti
su un campione rappresentativo.
Le appendici non devono essere
considerate separate dal corpo principale della procedura, in quanto ne
costituiscono "complementi" fondamentali per una corretta applicazione e
meglio definiscono il contesto in cui essa è inserita.
La prova EA
non può essere ripetuta prima di un anno per non incorrere in una
riduzione della sensibilità dell'esame determinata per effetto
Kaiser.
La procedura EA deve essere applicata da Personale
afferente agli Organismi Competenti abilitati solo se già formato,
addestrato e certificato dall'ISPESL.
La procedura EA, in relazione
all'aggiornamento della banca dati per la riqualificazione dei serbatoi
per GPL interrati istituita presso I'ISPESL, è soggetta periodicamente ad
una revisione resa disponibile dall'ISPESL agli Organismi Competenti
abilitati dal Ministero delle Attività Produttive per lo svolgimento
dell'attività specifica di controllo, e la sua applicazione deve essere
coerente all'ultima versione.
L'ISPESL non è responsabile della
veridicità dei dati necessari alla classificazione del serbatoio esaminato
e trasmessi dagli Organismi Competenti al Centro Banca Dati EA derivanti
da una "non corretta" applicazione della procedura o da una sua "parziale"
utilizzazione. _
![]() _
Figura 1
2 Riferimenti di legge e
normativi
Ispezione e riqualificazione dei serbatoi per
GPL - D.M. 21 Maggio 1974 "Norme integrative del regolamento
approvato con R.D. 12.5.1927, n. 824, e disposizioni per l'esonero da
alcune verifiche e prove stabilite per gli apparecchi a pressione". -
D.M. 29 Febbraio 1988 "Norme di sicurezza per la progettazione,
l'installazione e l'esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto
con capacità complessiva non superiore a 5 m3". - D.l. 31
Luglio 1998 "Recepimento dell'accordo Ministero dell'Interno / ISPESL di
cui alla circolare ISPESL 45/96: Serbatoi di GPL, in depositi con capacità
fino a 5 m3, destinati alla installazione interrata del tipo
con protezione catodica e del tipo orizzontale in guscio in polietilene ad
alta densità". - EN 12818 "Inspection and requalification of LPG tanks
up to and including 13 m3 underground".
Gestione in
sicurezza della prova EA - L. 46/90 "Norme per la sicurezza degli
impianti". - D. Lgs. 626/94 "Attuazione delle direttive 89/391/CEE,
89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE,
90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42, 98/24 e 99/38 riguardanti il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il
lavoro". - D. Lgs 242/96 "Modifiche ed integrazioni al D.Lgs. 626/94
recante attuazioni di Direttive comunitarie riguardanti il miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro". -
D. Lgs. 359/99 "Attuazione della direttiva 95/63/CE che modifica la
direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute
per l'uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori". - D.M. 12
Novembre 1999 Modificazioni all'allegato XI del D. Lgs. 242/96,
concernente: "Modifiche ed integrazioni al D. Lgs. 626/94, recante
attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro". - D.M. 14
Maggio 2004 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per
l'installazione e l'esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto
con capacità complessiva non superiore a 13
m3".
Metodo di Emissioni Acustiche UNI
/EN - EN 13554 "Non-destructive testing - Acoustic emission - General
principles". - EN 13477-1 "Non-destructive testing - Acoustic emission
- Equipment characterisation - Part 1: Equipment description". - EN
13477-2 "Non-destructive testing - Acoustic emission - Equipment
characterisation - Part 2: Verification of operating characteristic". -
EN 1330-9 "Non-destructive testing - Acoustic emission -
Terminology". - EN 14584 "Non-destructive testing - Acoustic emission -
Examination of metallic pressure equipment during proof testing - Planar
location of AE sources".
ISO - ISO 12716 "Non-destructive
testing - Acoustic emission inspection - Vocabulary".
Metodo
Esami Visivi - UNI EN 13018 "Prove non distruttive - Esami visivi -
Principi generali".
Accreditamento del laboratorio di
prova - UNI CEI EN ISO/IEC 17025 "Requisiti generali per la
competenza dei laboratori di prova e di taratura".
A completamento
del quadro normativo, nell'Appendice H vengono forniti ulteriori
riferimenti.
3 Terminologia La terminologia adottata
nella procedura EA fa riferimento alle norme: - EN 1330-9
"Non-destructive testing - Acoustic Emission - Terminology". - EN 12818
"Inspection and requalification of LPG tanks up to and including 13
m3 underground". - ISO 12716 "Non-destructive testing -
Acoustic emission inspection - Vocabulary".
Per i termini non
espressamente specificati nelle norme sopra elencate, fare riferimento
alle definizioni di seguito indicate.
Accessori a pressione |
Dispositivi aventi funzione di servizio ed i cui
alloggiamenti sono sottoposti a pressione. |
Accessori di sicurezza |
Dispositivi destinati alla protezione delle attrezzature contro
il superamento dei limiti ammissibili. |
Attrezzature |
Recipienti, tubazioni, accessori di sicurezza ed accessori
a pressione. |
Attualizzazione |
Aggiornamento dei valore della quantità d'interesse
in concomitanza della registrazione di ogni hit acquisito, quale
che sia il canale EA di riferimento. |
Componente |
Parte di una attrezzatura a pressione o di un insieme che
può essere considerato come un elemento singolo per il
calcolo. |
DDT / HDT |
Duration Discrimination Time / Hit Definition Time Intervallo
di tempo definito dall'utilizzatore, trascorso il quale, in
assenza di ulteriori passaggi di soglia, l'hit si
considera concluso. |
EA |
Emissioni Acustiche. |
Elementi annessi |
Flangie, raccordi, manicotti, supporti, alette mobili,
ecc. |
Fabbricante del serbatoio |
Il soggetto che assume la responsabilità della
progettazione, della costruzione, delle prove e dei controlli
necessari all'immissione del serbatoio sul mercato a suo
nome. |
GPL |
Gas di petrolio liquefatto. |
Insieme |
Varie attrezzature a pressione e non, montate da un
Fabbricante per costituire un tutto integrato e funzionale. |
ISPESL |
Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del
Lavoro. |
MAP |
Ministero delle Attività Produttive. |
Organismi Competenti |
Soggetti abilitati dal MAP, mediante apposito decreto,
ad espletare le attività connesse all'applicazione della
procedura EA. |
Organismo Nazionale |
L'ISPESL viene designato dal MAP quale Organismo Nazionale |
Competente |
Competente ai fini della definizione, aggiornamento e
corretta applicazione della "Procedura per la verifica decennale
di serbatoi interrati per GPL mediante tecnica di controllo
basata sui metodo di Emissioni Acustiche" (nel seguito
sinteticamente indicata come "procedura EA"). |
PND |
Prove Non Distruttive. |
Pressione attuale [bar] |
Pressione reale raggiunta nel serbatoio nell'istante
considerato. |
Pressione massima di prova - Pmax
[bar] |
Pressione massima raggiunta nel serbatoio durante la prova EA.
|
Procedura |
Documento scritto che descrive tutti i parametri essenziali e
le precauzioni da osservare durante l'applicazione di una
tecnica PND per uno specifico esame o controllo. Una procedura
PND può implicare l'applicazione di più metodi o tecniche
PND. |
Proprietario del serbatoio |
Il soggetto che possiede il serbatoio e ne dispone
l'installazione e ne cura l'esercizio in conformità alle
prescrizioni e raccomandazioni fornite dal Fabbricante.
|
Responsabile della prova EA |
Operatore addetto alla prova EA che coordina le attività
e sovrintende alle operazioni ordinarie e straordinarie. |
Riqualifica / Riqualificazione |
Ispezione / prova eseguita ad intervalli, generalmente
in occasione di un'ispezione periodica, per confermare che
un serbatoio è idoneo per un ulteriore periodo di servizio. |
RT / HLT / DT |
Rearm Time / Hit Lockout Time /Dead Time Intervallo di tempo
definito dall'utilizzatore, durante il quale la strumentazione
EA, o il sistema EA, è inabilitata ad accettare qualsiasi dato
per qualsiasi ragione. |
Serbatoio |
Alloggiamento progettato e costruito per contenere fluidi
a specifiche pressioni e temperature. |
Serbatoio ricondizionato |
Serbatoio che a seguito di opportuni interventi di
riparazione e/o modifica è destinato ad essere reimpiegato
secondo la tipologia di installazione originaria o con tipologia
diversa. |
Soglia di trigger |
Ampiezza al di sopra della quale l'hit viene
acquisito. |
4 Presentazione della tecnica Le principali
caratteristiche del metodo EA sono le seguenti: - è un metodo
diagnostico passivo che consente di monitorare la risposta dinamica del
materiale al variare del carico applicato; - permette il rilevamento di
sorgenti EA anche significativamente distanti dal punto di posizionamento
del sensore; - permette un esame "globale" del componente o della
struttura (in senso volumetrico); - è sensibile all'insorgere ed alla
propagazione di difetti e ai cambiamenti della struttura del materiale,
piuttosto che alla presenza di difetti che non evolvono al variare del
carico (difetti "statici"); - permette un monitoraggio dinamico in
tempo reale dello sviluppo di discontinuità sotto l'azione di un carico
tensionale; - ha la possibilità di localizzare gli eventi EA; - non
è invasivo; - permette, attraverso il monitoraggio, di prevenire
cedimenti o collassi strutturali del componente; - può essere applicato
su tutte le strutture.
Questo metodo si distingue, in maniera
sostanziale, da altri metodi PND (ultrasuoni, radiografie, correnti
indotte, magnetoscopia, liquidi penetranti, ecc.) che permettono, invece,
il rilevamento di discontinuità geometriche sotto condizioni statiche
(metodi attivi). Per questo motivo, le discontinuità che non sono
sensibili al carico applicato non producono un aumento dell'attività
acustica rivelabile.
Sulla base di questi presupposti, la tecnica
utilizzata per l'applicazione della presente procedura EA, è basata sul
metodo EA ed è schematicamente illustrata in figura 2. Essa è finalizzata
al rilevamento dell'attività acustica prodotta dall'applicazione di una
sollecitazione meccanica imposta alle membrature del serbatoio interrato
mediante pressurizzazione. _
 _
figura 2
In ragione del condizionato accesso
alle membrature, i sensori EA vengono generalmente installati all'interno
del vano (pozzetto) contenente i dispositivi di prelievo/riempimento del
GPL e di controllo e sicurezza del serbatoio.
La pressurizzazione
del serbatoio deve essere ottenuta utilizzando uno specifico impianto che
adotti una delle due possibili metodiche: a) ciclo aperto, immissione
di GPL in fase vapore da una sorgente esterna; b) ciclo chiuso,
prelievo del GPL in fase liquida e immissione dello stesso in fase
vapore.
La pressione deve essere costantemente rilevata mediante un
idoneo sensore installato sul serbatoio o sulla linea dell'impianto di
pressurizzazione ad esso direttamente connessa.
La tecnica prevede
l'installazione di due canali EA.
I segnali EA acquisiti devono
essere caratterizzati da alcuni parametri descrittori più significativi,
in conformità allo standard EN 13554. (Per ulteriori considerazioni,
vedere nota in fondo alla sezione).
Tali segnali, opportunamente
elaborati ed interpretati, vengono impiegati per il calcolo di due indici
di valutazione ICSE ed ISRE e quindi la determinazione di un indicatore
sintetico g. Il valore massimo dell'indicatore
sintetico g, registrato nel corso della prova EA
viene, infine, utilizzato per la definitiva classificazione del
serbatoio.
Nota I segnali EA possono essere essenzialmente
classificati come: - impulsivi (burst): EA generate da eventi discreti
che possono essere distinti l'uno dall'altro; - continui: EA generate
da eventi che non possono essere distinti l'uno dall'altro.
In
generale, i parametri descrittori più significativi del segnale EA
(Amplitude, Energy, Duration, Counts), tra loro fortemente correlati,
dipendono principalmente da alcuni fattori riportati in tabella
1.
Caratteristiche della struttura e del materiale |
Principali fattori che comportano segnali EA più
rilevanti |
Principali fattori che comportano segnali EA meno
rilevanti |
Proprietà meccaniche |
Alta resistenza meccanica |
Bassa resistenza meccanica |
Struttura |
Anisotropia |
Isotropia |
Eterogeneità |
Omogeneità |
Presenza di difetti |
Assenza di difetti |
Tendenza al twinning |
Bassa tendenza al twinning |
Trasformazioni martensitiche |
Trasformazione di fase per diffusione |
Struttura a cast |
. |
Struttura saldata |
Struttura "rilassata" |
Struttura a grano grosso |
Struttura a grano fino |
Modalità di rottura |
Avanzamento della cricca |
Snervamento uniforme |
Rottura per scollamento |
Deformazione di taglio |
Modalità di carico |
Alto gradiente di deformazione |
Basso gradiente di deformazione |
Geometria |
Piccoli spessori |
. |
Ambiente |
Basse temperature |
Alte temperature |
tabella 1
5 Personale Le attività connesse
all'applicazione della procedura EA possono essere svolte da Personale
afferente agli Organismi Competenti abilitati dal MAP, mediante apposito
decreto, solo se già formato, addestrato e certificato
dall'ISPESL.
Il Personale addetto alla prova EA deve essere
dipendente o legato da un contratto all'Organismo Competente di afferenza
in conformità alla sezione 5.2 della norma UNI EN CEI ISO/IEC 17025, e da
questo autorizzato ad operare in conformità alla procedura EA.
Tale
Personale deve essere in possesso di specifiche qualifiche e competenze
necessarie allo svolgimento delle attività previste dalla procedura EA, in
conformità alla sezione 5.2 della norma UNI EN CEI ISO/IEC 17025, nonché
qualificato o certificato in accordo alle vigenti disposizioni di
legge.
Tale Personale deve inoltre aver frequentato uno specifico
corso di addestramento la cui organizzazione sia stata affidata ad
organismo all'uopo qualificato, ed il cui programma sia stato sottoposto
alla preventiva approvazione del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del
soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'Interno, in
conformità a quanto disposto dal D.M. 14 Maggio 2004 "Approvazione della
regola tecnica di prevenzione incendi per l'installazione e l'esercizio
dei depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non
superiore a 13 m3".
L'applicazione della procedura EA
richiede l'impegno simultaneo di almeno due operatori, di cui uno addetto
alla gestione in sicurezza dell'impianto di pressurizzazione ed un altro
alla gestione del sistema EA.
E' prevista la designazione, da parte
dell'Organismo Competente di afferenza, di una figura Responsabile tra gli
operatori addetti alla prova EA, al fine di coordinare le attività e di
sovrintendere alle operazioni ordinarie a straordinarie.
E' cura
del Responsabile accertare che siano adottate tutte le misure di sicurezza
previste dalla procedura per lo svolgimento della prova.
Il
Personale addetto all'impianto di pressurizzazione deve essere di provata
capacità e possedere le cognizioni necessarie per una corretta e sicura
esecuzione di tutte le operazioni richieste dalla prova.
Il
Personale addetto alla gestione del sistema EA deve possedere: a)
comprovata conoscenza del metodo EA e, relativamente ad esso, delle più
importanti normative, codici, regolamenti tecnici, specifiche e procedure
tecniche; b) conoscenza ed esperienza all'uso delle apparecchiature
strumentali utilizzate; c) conoscenza delle più comuni tecnologie
utilizzate per la fabbricazione dei serbatoi oggetto del controllo, nonché
la funzione e le condizioni operative delle attrezzature e dei dispositivi
accessori necessari al corretto funzionamento ed al controllo
dell'esercizio in sicurezza; d) capacità visiva accertata da un
oculista, optometrista o Personale medico riconosciuto, tale che l'acuità
visiva necessaria per un Esame Visivo ravvicinato consenta la lettura
minima di simboli standard J-1 nella tabella di Jaeger o Times Roman N 4.5
a non meno di 30 cm con uno o entrambi gli occhi, sia corretti, sia non
corretti. La capacità visiva deve essere controllata almeno ogni 12
mesi.
6 Misure di sicurezza e gestione
dell'emergenza Nell'effettuazione della prova EA, il Personale è
esposto a pericoli derivanti dal contesto, vuoi per le caratteristiche di
pericolosità intrinseche del fluido altamente infiammabile, vuoi per i
rischi connessi alla effettuazione della prova EA. E' necessario,
pertanto, predisporre tutte le misure necessarie alla eliminazione o alla
riduzione dei rischi.
A tal fine, devono essere almeno adottate le
seguenti misure precauzionali: a) reperimento dei numeri telefonici di
emergenza per le stazioni dei Vigili del Fuoco, Pronto Soccorso, Pronto
Intervento (Polizia e Carabinieri), ecc. b) adozione di una idonea ed
esaustiva dotazione di Dispositivi di Protezione Individuale per il
Personale addetto alla prova; c) delimitazione dell'area di lavoro con
opportuna segnaletica. Per "area di lavoro" si intendono le zone che
circoscrivono l'attrezzatura, l'unità di pressurizzazione e le relative
tubazioni di collegamento per una fascia di rispetto non inferiore, per
quanto possibile, a 5 m.; d) divieto di permanenza di persone non
addette alla prova nell'area di lavoro; e) divieto di fumo e/o uso di
fiamme libere nell'area di lavoro; f) divieto di circolazione o sosta
di veicoli a motore nell'area di lavoro; g) divieto di utilizzazione di
apparecchiature o dispositivi elettronici nell'area di lavoro. Tra questi
sono da includere telefoni cellulari, lettori CD, radio, ecc. h)
collocazione nell'area di lavoro di almeno 2 estintori portatili a polvere
chimica, con carica non inferiore a 6 kg, conformi alle norme vigenti, e
comunque con capacità estinguente non inferiore a 13A 89B-C; i)
collocazione nel pozzetto di ispezione del serbatoio o nelle immediate
vicinanze di un idoneo rivelatore di fughe di gas in custodia
antideflagrante in grado di segnalare la presenza di gas nell'ambiente in
concentrazione superiore al 10% del limite inferiore di esplosività; j)
utilizzazione di tubazioni flessibili e relativa raccorderia (raccordi,
valvole, ecc.) certificate per l'uso specifico da enti o laboratori
accreditati, e verifica degli accoppiamenti effettuati; k)
utilizzazione di attrezzi e strumenti da lavoro (chiavi fisse, pinze,
cacciaviti, ecc.) idonei per l'uso in atmosfera potenzialmente
esplosiva; l) effettuazione del collegamento tra unità di
pressurizzazione, strumentazione EA ed attrezzatura in modo da garantire
la equipotenzialità e continuità elettrica per la comune messa a terra. Se
questo non può avvenire facilmente attraverso la stessa rete fissa di
alimentazione della strumentazione, è consigliabile piantare un idoneo
picchetto di dispersione cui collegare le carcasse di tutte le
attrezzature e strumentazioni utilizzate in comune con il serbatoio; m)
installazione dei sensori EA e di pressione opportunamente incapsulati,
comunque idonei ad una utilizzazione in atmosfera potenzialmente
esplosiva; n) sorveglianza continua e diretta dell'attrezzatura e della
strumentazione adibita al monitoraggio della pressione ai fine di evitare
il superamento dei limite massimo imposto e/o intervenire con tempestività
in caso di emergenza.
Tra gli operatori deve sempre essere
garantita, durante la prova EA, una buona ed istantanea comunicazione per
assicurare l'immediato intervento di arresto della prova EA o per
effettuare manovre di riduzione della pressione del serbatoio.
In
aggiunta al documento di valutazione dei rischi che deve essere redatto in
conformità al D.Lgs. 626/94, l'Organismo Competente deve adottare una
specifica procedura di gestione dell'emergenza che determini almeno i
comportamenti da adottare in caso di fuga di gas e/o incendio e nel caso
di superamento delle soglie di allarme stabilite nel corso della prova
EA.
Di seguito si forniscono, a puro titolo esemplificativo, alcuni
tipici accorgimenti da adottare nelle ipotesi di accadimento incidentale
sopra richiamate.
In caso di fuga di gas: - se trattasi di una
perdita di lieve entità dal serbatoio o dall'impianto di pressurizzazione,
occorre sospendere la prova e chiudere immediatamente tutte le valvole di
blocco e a manovra manuale poste a monte della perdita, valutando se è
possibile eliminare le cause della perdita stessa in condizioni di
sicurezza. In caso contrario occorre procedere alla interruzione della
prova e alla messa in sicurezza del serbatoio; - se trattasi di una
fuga consistente dal serbatoio o dall'impianto di pressurizzazione,
occorre interrompere la prova e chiudere immediatamente tutte le valvole
di blocco e a manovra manuale poste a monte della perdita, curando che
nessuno si avvicini al punto di perdita. Se non è possibile eliminare le
cause della fuga di gas, evitare di creare condizioni di innesco ed
allertare tutte le persone che possono essere coinvolte da possibili
scenari incidentali chiedendo con tempestività l'intervento dei Vigili del
Fuoco.
In caso di incendio: - interrompere la prova e chiudere
immediatamente tutte le valvole di blocco e a manovra manuale poste a
monte della perdita che ha originato l'incendio; - intervenire subito
con gli estintori portatili dirigendo il getto alla base della fiamma dal
basso verso l'alto tenendosi sopra vento; - chiedere l'intervento dei
Vigili del Fuoco; - se si dispone di acqua a pressione è importante
raffreddare mediante getti d'acqua frazionata le membrature coinvolte
dall'incendio; - curare che nessun estraneo si avvicini al punto di
fuga ed allertare tutte le persone che possono essere coinvolte dagli
effetti dell'incendio al fine di stabilirsi ad opportuna distanza di
sicurezza; - se l'evento incidentale può coinvolgere zone distanti, ad
esempio perché vi è il pericolo di scoppio del serbatoio, chiedere
assistenza alla polizia stradale o altra autorità pubblica al fine di
isolare la zona, arrestare il traffico ed allontanare le
persone.
In caso di interruzione d'emergenza della prova per il
superamento delle soglie di allarme: - allertare il Personale impegnato
mediante un allarme acustico o luminoso; - interrompere immediatamente
la pressurizzazione del serbatoio; - mettere in condizioni di sicurezza
il serbatoio (ad esempio riducendo rapidamente la pressione interna); -
informare il proprietario del serbatoio affinché si attivi con
tempestività alla "messa fuori servizio" del serbatoio; - informare
l'utente; - informare con immediatezza l'ISPESL.
La "messa fuori
servizio" implica lo svuotamento del serbatoio.
In ogni caso al
verificarsi di una qualsiasi condizione di incidente, o quasi incidente, è
fatto obbligo al Responsabile dell'attività di prova redigere un verbale
con la descrizione dell'accaduto specificandone, se possibile, le cause e
le conseguenze. Detto verbale dovrà essere inoltrato con urgenza
all'ISPESL.
Nota Nel caso in cui la prova EA venga condotta su
un serbatoio fuori terra (esempio: ritirato, dismesso, ecc.) comunque
appartenente al campione del lotto omogeneo, individuato con i criteri di
cui all'Appendice C, è fatto obbligo al proprietario individuare il sito
ed assicurare le condizioni per l'esecuzione in sicurezza della prova EA
(esempio: collocazione del serbatoio in fossa o bunker).
7
Condizioni preliminari per l'applicazione della tecnica
Conformità
alle disposizione di legge Il serbatoio deve trovarsi in condizioni
di installazione che soddisfino i requisiti prescritti dalla legislazione
ed essere risultato idoneo ai controlli periodici prescritti dalla
regolamentazione tecnica vigente.
Generali Con lo scopo
di prevenire l'effetto Kaiser (ISO 12716) da un lato, e mantenere
condizioni minime di sicurezza dall'altro, la pressione massima
pmax deve essere necessariamente quella specificata
nell'Appendice A.
Ambientali Al fine di una corretta
acquisizione dei dati è necessario preliminarmente verificare alcuni
requisiti ambientali. Più in particolare l'esecuzione della prova EA,
presuppone buone condizioni meteorologiche. E' raccomandato non
eseguire la prova EA se la temperatura esterna è inferiore a 7 °C. Non
si può escludere, comunque, di effettuare la prova EA anche a temperature
inferiori, purché il sistema di pressurizzazione garantisca le condizioni
minimali di efficienza previste dalla procedura EA.
La prova EA non
deve essere eseguita quando sono riscontrabili evidenti livelli di
disturbo (noise) imputabili a fattori ambientali che possano inficiare la
corretta interpretazione delle misure, le cui cause non possono essere
eliminate (vedi sezione 15). Tra le più comuni cause che generano
disturbi e rumore di fondo sono da evidenziare: - eventuali contatti
meccanici con il serbatoio dovuti ad oggetti di varia natura; -
vibrazioni indotte, ad esempio, da eventuali arterie di comunicazione
poste in prossimità del sito (ferrovie, strade, ecc.); - interferenze
elettromagnetiche e radio-frequenze derivanti da sorgenti disposte in
prossimità dell'area di prova; - pioggia, neve, vento forte,
etc.
Dotazione accessoria Il Personale addetto
all'esecuzione della prova EA deve poter disporre, all'occorrenza, di
un'idonea dotazione accessoria da utilizzare sia ai fini della sicurezza,
sia al fine di rendere più agevoli le attività operative. Tutti gli
strumenti e le attrezzature della dotazione accessoria devono essere
idonei per l'impiego in atmosfera potenzialmente esplosiva.
In
particolare, è raccomandato avere almeno a corredo:
dotazione
strumentale a) un termometro digitale con sonda a contatto; b)
un ampio set di idonei raccordi per la connessione delle tubazioni di
collegamento del serbatoio ai sistema di pressurizzazione (riduzioni,
adattatori, ecc.); c) una bomboletta di schiuma tensio-attiva per
rivelazione di fughe di gas; d) un rivelatore di fughe di gas in
custodia antideflagrante; e) un multimetro digitale; f) una cassetta
attrezzi (2 serie di chiavi fisse ed 1 a snodo, 1 serie di chiavini
esagonali, pinze di diverso taglio e configurazione, martello con
rivestimento in gomma o teflon, mazzetta, serie di cacciaviti a intaglio
ed a croce, nastro adesivo, collante, nastro in teflon per guarnizioni,
grasso, pennarelli ad inchiostro indelebile, punteruolo, taglierino, set
per l'approntamento e la riparazione di cavi di segnale, connettori a T
per cavi BNC, metro flessibile, elastici di diversa misura e consistenza,
ecc.); g) diverse prolunghe ed adattatori per cavi di alimentazione
elettrica; h) una attrezzatura per pulizia superficiale (raschietto,
spazzola metallica, carta abrasiva, diluenti, stracci o simili,
ecc.); i) uno specifico portamine per prova
Hsu-Nielsen.
dotazione ausiliaria j) alcuni essenziali
dispositivi di protezione individuale; k) una scatola di pronto
soccorso; l) una radio ricetrasmittente o telefono portatile; m) una
lampada alimentata in bassa tensione o torcia.
8 Sistema di
pressurizzazione Il sistema di pressurizzazione, corredato di tutte
le necessarie attrezzature e dispositivi (autocisterna, serbatoi
supplementari, scambiatori, tubazioni flessibili, manichette, cavi,
raccordi, valvole, compressore, pompe, ecc.), deve essere conforme ai
requisiti previsti dalle norme vigenti in materia e, più in particolare,
idoneo all'impiego in atmosfera potenzialmente esplosiva.
Il
sistema deve altresì essere in grado di: a) assicurare il
raggiungimento della pressione massima di prova pmax; b)
garantire un adeguato gradiente di pressurizzazione (0,2 bar/min); c)
mantenere per quanto possibile costante il gradiente di pressurizzazione
entro + 0,05 bar/min.
E' raccomandato applicare bassi
gradienti di pressurizzazione del serbatoio al fine sia di garantire
condizioni di maggiore stabilità per la deformazione del serbatoio in
relazione alla applicazione del carico, sia di assicurare un basso livello
di rumore di fondo (noise).
La pressurizzazione può generare
sorgenti EA secondarie. Il moto del fluido durante l'immissione può
assumere velocità relativamente elevate, generando caratteristiche di
turbolenza. Ciò determina la possibilità d'impatto delle particelle
liquide trascinate dalla corrente con le membrature del serbatoio e le
parti interne dei dispositivi e accessori, nonché con il pelo libero della
fase liquida del fluido, generando segnali EA spuri ed invalidando
l'interpretazione delle misure.
Connessione del serbatoio al
sistema di pressurizzazione La connessione del serbatoio al sistema
di pressurizzazione deve essere effettuata solo dopo l'acquisizione e la
registrazione dei segnali EA per la misurazione del rumore di fondo, in
conformità a quanto descritto nella sezione 15.
La successiva
connessione viene realizzata mediante l'impiego di idonee attrezzature
(flangie, raccorderie, innesti, tubazioni rigide e flessibili,
ecc.).
Una volta effettuata la connessione, è fatto obbligo
verificare l'assenza di perdite di gas dai collegamenti mediante
l'ispezione visiva, l'udito, l'olfatto e con l'ausilio di idonee schiume
tensio-attive per la rivelazione di fughe.
Conclusa la fase
precedente, si può operativamente procedere al raggiungimento
dell'equilibrio della pressione del sistema di pressurizzazione a quella
del serbatoio.
Sconnessione del serbatoio al sistema di
pressurizzazione Esaurita la prova EA, si procede alla sconnessione
delle tubazioni di collegamento tra il serbatoio ed il sistema di
pressurizzazione, operando in condizioni di massima sicurezza per
l'inevitabile rilascio in atmosfera di piccole quantità di
gas.
Tutte le guarnizioni impiegate nei collegamenti effettuati per
l'esecuzione della prova EA devono essere sostituite e mai
riutilizzate.
9 Sensore di pressione Ai fini di una
corretta associazione tra l'attività acustica e le condizioni di carico
prodotte sulla membratura del serbatoio per effetto della
pressurizzazione, è indispensabile installare un sensore di
pressione.
Il monitoraggio della pressione del serbatoio è
fondamentale ai fini dello svolgimento della prova EA in
sicurezza.
Il sensore di pressione deve essere del tipo alimentato
in bassa tensione in corrente continua, nonché opportunamente incapsulato
ed idoneo all'impiego in atmosfera potenzialmente esplosiva.
Il
sensore di pressione deve avere un fondo scala prossimo a pmax
(valore raccomandato 20 bar) e possedere un'accuratezza non peggiore di
±1% di pmax
L'alimentazione e l'amplificazione dei
segnale devono essere ottenute con l'impiego di una unità di controllo
dedicata e dotata di un lettore digitale per una facile ed immediata
visione della pressione da parte dell'operatore addetto alla
pressurizzazione.
L'unità di controllo deve inoltre essere dotata
di: a) un ingresso analogico (tensione o corrente) da utilizzare come
ingresso del parametro di controllo per la strumentazione EA
dedicata; b) una uscita analogica (o interruttore) a soglia d'allarme,
per il comando di eventuali dispositivi di sicurezza.
E' necessario
che il sensore di pressione sia calibrato annualmente da personale
certificato secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
10
Sistema EA Il sistema EA è un apparato integrato e funzionale
costituito da una strumentazione (hardware) e da un codice di gestione
(software).
Una rappresentazione schematica della configurazione
del sistema EA viene fornita in figura 3.
Tutta la strumentazione
EA che costituisce il sistema EA deve risultare conforme alle specifiche
indicate dallo standard EN 13477-1. Tutta la strumentazione EA deve
essere utilizzata sempre in accordo alle specifiche dichiarate dal
costruttore, nonché verificata e calibrata almeno una volta l'anno in
conformità allo standard EN 13477-2.
La strumentazione deve
rispettare almeno le seguenti specifiche tecniche:
Alimentazione
elettrica La strumentazione dedicata EA deve essere alimentata
elettricamente secondo le specifiche fomite dal
costruttore.
Sensori I sensori EA devono essere dotati di
una sensibilità maggiore di -55 dB (riferito a 1 V/µbar), determinata da
un esame ad ultrasuoni faccia a faccia, nell'intervallo di frequenza
compreso tra 90 kHz e 450 kHz (banda di frequenza efficace). All'interno
di tale banda, la sensibilità non deve variare oltre i 12 dB. Una
rappresentazione grafica della risposta tipica di un sensore EA ottenuta
con un esame ad ultrasuoni faccia a faccia è riportata in figura
4.
La sensibilità all'interno della banda di frequenza efficace non
deve variare oltre 3 dB per l'intervallo di temperatura (-5 °C ; + 50
°C).
Il diametro dell'area sensibile del sensore deve essere minore
o uguale a 13 mm per eliminare gli effetti di apertura.
I sensori
devono essere schermati dalle interferenze elettromagnetiche mediante
un'idonea progettazione o attraverso l'impiego di elementi differenziali
(non coincidenti), ovvero entrambe le soluzioni. I sensori, infine,
devono essere isolati elettricamente da superfici conducibili mediante
l'utilizzo di un rivestimento isolante.
Cavi di segnale per la
connessione al pre-amplificatore I cavi di segnale per la
connessione al pre-amplificatore non devono essere più lunghi di 1,80 m e
non devono, comunque, attenuare il segnale oltre 3 dB. Queste
condizioni vengono, ovviamente, soddisfatte per i sensori dotati di
pre-amplificatore integrato, che sono comunque raccomandati. I cavi di
segnale devono essere schermati dalle interferenze elettromagnetiche. I
cavi coassiali conformi allo standard "no noise" sono
adeguati. _
 _
figura 3 _
 _
figura 4
Mezzo di accoppiamento Il
mezzo di accoppiamento deve garantire, durante l'intero svolgimento della
prova EA, una eccellente efficienza di trasmissione acustica tra le
membrature del serbatoio e la superficie sensibile del sensore
EA.
Il mezzo di accoppiamento deve essere stabile sotto il profilo
chimico-fisico per l'intervallo di temperatura (-5 °C ; + 50 °C). Sono,
per questo, raccomandati grassi siliconici o affini. Tuttavia, possono
essere utilizzati anche adesivi specifici comunque idonei a garantire
l'efficienza dell'accoppiamento e la stabilità sotto il profilo
chimico-fisico per l'intervallo di temperatura (-5 °C ; + 50
°C).
Pre-amplificatore Il pre-amplificatore deve essere
dotato di un livello di rumore di fondo inferiore a 3 µV rms (riferito ad
una condizione di "short input") all'interno della banda di frequenza
efficace. Il guadagno del pre-amplificatore non deve variare oltre ± 1
dB all'interno della banda di frequenza efficace e per l'intervallo di
temperatura (-5 °C ; + 50 °C).
Il pre-amplificatore deve essere
schermato dalle interferenze elettromagnetiche.
I
pre-amplificatori, se tra loro diversi, devono comunque garantire una
reiezione di almeno 40 dB del modo comune.
Il pre-amplificatore
deve essere dotato di un filtro passa-banda con un'attenuazione del
segnale minima di 24 dB/ottava al di sopra ed al di sotto della banda di
frequenza efficace. Diversamente, la banda-passante può essere posizionata
più a valle nella catena di misura.
Post-amplificatori e
filtraggio Il guadagno del circuito elettronico deve manifestare
stabilità con una variazione massima ± 2 dB nell'intervallo di temperatura
da 0°C a 40°C.
La soglia di trigger del segnale deve avere
una accuratezza di ± 2 dB.
Il post-amplificatore deve essere dotato
di un filtro passa-banda con un'attenuazione del segnale minima di 6
dB/ottava al di sopra ed al di sotto della banda di frequenza
efficace. Il guadagno del post-amplificatore non deve variare oltre
l'intervallo ± 1 dB all'interno della banda di frequenza efficace e per
l'intervallo di temperatura (-5 °C ; + 50 °C).
Il
post-amplificatore deve essere schermato dalle interferenze
elettromagnetiche.
Cavi di amplificazione del segnale I
cavi di amplificazione del segnale, di collegamento tra il
pre-amplificatore ed il post-amplificatore, consentono l'alimentazione
elettrica dei pre-amplificatori e la trasmissione dei segnali amplificati
al processore principale.
Essi devono essere schermati dalle
interferenze elettromagnetiche.
Essi non devono determinare
un'attenuazione del segnale superiore a 1 dB per ogni 30 metri di cavo.
In ogni caso, i cavi di amplificazione del segnale non devono essere
più lunghi di 150 m. L'attenuazione totale del segnale non deve
essere, comunque, superiore a 3 dB.
I cavi coassiali conformi allo
standard "no noise" sono adeguati.
Strumenti elettronici per
l'acquisizione digitale Ogni canale di acquisizione della
strumentazione dedicata utilizzato per la prova EA deve essere dotato di
un proprio convertitore analogico-digitale (A/D) che rispetti le seguenti
specifiche tecniche: a) risoluzione (verticale) non inferiore a 16 bit
su 1 Vpp; b) frequenza di campionamento non inferiore a 5
MHz; c) intervallo dinamico non inferiore a 80 dB; d) elevata
stabilità per l'intervallo dinamico precedentemente definito e
nell'intervallo di temperatura specificato dal costruttore; e)
acquisizione dati nella modalità pre-trigger.
Il sistema
deve essere in grado di garantire la registrazione e la conversione dei
dati in formato digitale dei segnali dei transienti con duration almeno
pari a 3 ms e un periodo di campionamento (risoluzione orizzontale) di 0,2
µs per ogni canale.
I dati riferiti alla misura della pressione
devono essere acquisiti e registrati con una frequenza non inferiore a 1
Hz.
Processore di segnale I processori di segnale sono
apparecchiature computerizzate dotati di canali indipendenti che filtrano,
misurano e convertono i segnali analogici in dati (digitalizzazione) per
consentirne visualizzazione e la la memorizzazione.
Il processore
di segnale deve avere caratteristiche prestazionali tali da assicurare la
necessaria velocità e capacità di processare i dati indipendentemente e
simultaneamente per tutti i canali d'acquisizione. Inoltre, il
processore di segnale deve assicurare continuità funzionale, evidenziando
all'operatore eventuali anomalie caratterizzabili, generalmente, da un
disturbo continuo.
Tra le possibili cause che possono determinare
un segnale costantemente oltre la soglia di frigger del sistema EA devono
essere menzionati: - trafilamenti da valvole; - disturbi dovuti al
flussaggio; - un'eccessiva attività acustica.
Il processore di
segnale deve consentire la possibilità di filtrare i dati e
riprocessarli.
Il segnale EA deve essere caratterizzato almeno
attraverso i seguenti parametri più significativi: - arrival
time [dd hh:mm:ss xxx.xxxx]; - amplitude [dB]; -
energy [eu]; - duration [µs]; - counts; -
rise time [µs].
Il processore di segnale deve garantire le
accuratezze specificate in tabella 2.
Parametro |
Accuratezza |
Arrival time |
± 1 µs |
Amplitude |
± 2 dB |
Duration |
± 10 µs |
Counts |
± 5 % |
Rise time |
± 10 µ.s |
tabella 2
Localizzazione della sorgente EA Il sistema
EA deve poter consentire la localizzazione della sorgente EA. A tal
fine, devono poter essere definite dall'operatore: - la velocità di
propagazione dell'onda elastica nel mezzo (materiale delle membrature del
serbatoio); - la disposizione e la distanza tra i sensori EA.
La
risoluzione del tempo necessario alla localizzazione della sorgente EA non
deve essere inferiore a 0,2 µs.
Il sistema EA deve svolgere il
calcolo per la localizzazione della sorgente EA utilizzando un algoritmo
con legge lineare.
Schermo Il sistema EA deve essere
dotato di uno schermo per la visualizzazione dei dati di prova, con
particolare riferimento alla configurazione dell'apparecchiatura
sperimentale ed al rilievo alfa-numerico e grafico dei parametri acquisiti
e dei risultati delle operazioni di calcolo.
Memoria Il
sistema EA deve essere dotato di un idoneo supporto di registrazione dei
dati.
Stampante Il sistema EA deve essere corredato da
una stampante a colori.
11 Accertamenti ed operazioni
preliminari Preliminarmente all'esecuzione della prova EA devono
essere obbligatoriamente condotti, dal Personale addetto ed in relazione
alle specifiche competenze, i seguenti accertamenti ed operazioni
preliminari:
Accertamenti preliminari
Riscontro
dei dati di targa per l'identificazione de/ serbatoio Il serbatoio
deve essere inequivocabilmente identificabile attraverso una targhetta o
punzonatura accessibile e leggibile. I dati di targa devono
corrispondere a quelli riportati sul fascicolo tecnico o sul certificato
di costruzione (libretto) e relativi disegni
costruttivi.
Analisi del fascicolo tecnico del serbatoio o del
certificato di costruzione (libretto) e relativi disegni costruttivi.
Dalla visione dei verbali delle eventuali precedenti verifiche
periodiche condotte sul serbatoio, devono trarsi informazioni circa le
possibili anomalie funzionali riscontrate, la presenza di difetti
accertati e, per quanto possibile, il campo e le modalità di
esercizio.
Pre-ispezione Occorre verificare che il
proprietario abbia provveduto alla regolare manutenzione del serbatoio,
delle attrezzature e dei dispositivi accessori necessari al corretto
funzionamento e controllo dell'esercizio in sicurezza. Preliminarmente
all'esecuzione della prova EA, deve essere verificato il buono stato di
conservazione delle membrature a pressione mediante Esame Visivo (VT)
diretto non assistito della superficie esterna, ovvero, in relazione alla
tipologia di rivestimento del serbatoio: - VT diretto assistito o VT
remoto della superficie esterna, per serbatoi contenuti in guscio in
polietilene con intercapedine ispezionabile; - verifica dello stato del
sistema di protezione catodica, per serbatoi con rivestimento in resina
epossidica termoindurente; - monitoraggio dell'umidità per serbatoi
contenuti in guscio in polietilene con intercapedine non
ispezionabile.
Quale che sia il controllo integrativo eseguito,
questo deve essere svolto in conformità alle regolamentazioni tecniche di
riferimento.
Rivelazione fughe Deve essere
accertata l'assenza di fughe di gas. In caso, sospendere qualsiasi
attività che possa determinare condizioni di pericolo per persone e cose,
con particolare riguardo al rischio d'innesco di fenomeni di combustione
o, addirittura, di esplosione (vedi sezione 6).
Trafilamenti di gas
difficilmente evidenziabili ad una prima ispezione sono comunque
riscontrabili nel corso della fase di registrazione del rumore di fondo,
così come descritta nella successiva sezione 15.
Qualora anche uno
solo degli accertamenti sopra specificati non fosse verificato, la prova
EA non deve essere eseguita, esplicitando le ragioni nel relativo Rapporto
di prova.
Operazioni preliminari
Verifica
dell'accessibilità delle membrature L'accessibilità al serbatoio,
sia pur limitata al pozzetto, deve essere sempre possibile, anche
rimovendo eventuali ostacoli. Nel caso in cui il pozzetto non offra le
condizioni minime di accessibilità per il posizionamento dei sensori EA
questi andranno installati su una zona delimitata, di geometria nota,
opportunamente individuata e resa accessibile.
Rilevamento di
alcuni parametri di esercizio attuali E' necessario rilevare
preliminarmente alla prova: - la pressione relativa all'interno del
serbatoio dal manometro a corredo; - il grado di riempimento
dall'indicatore di livello a corredo; - la temperatura della superficie
della membratura del serbatoio accessibile, mediante l'uso di un
termometro digitale dotato di sonda a contatto (valore medio di tre misure
effettuate in punti diversi);
Ai fini del buon esito della prova e
prima di effettuare qualsiasi collegamento con l'impianto di
pressurizzazione, è necessario verificare che: - la pressione
all'interno del serbatoio non sia superiore a 9 bar; - il grado di
riempimento non sia inferiore al 20 % per garantire le condizioni di un
corretto adescamento della fase liquida (nel caso di impianto di
pressurizzazione a ciclo chiuso), e non superiore al 75 % per evitare
gorgogliamenti durante la re-immissione della fase
gassosa.
Esclusione del serbatoio Prima di procedere
all'esecuzione di qualsiasi ulteriore azione, il serbatoio deve essere
necessariamente escluso dalla rete di distribuzione e/o utilizzazione del
GPL mediante la chiusura di tutte le valvole d'intercettazione allo scopo
individuate.
Durante l'esecuzione della prova è cura del
Responsabile informare l'utente circa il divieto di utilizzare qualsiasi
apparecchio alimentato dal serbatoio esaminato (caldaia, fornelli,
bruciatori, ecc.).
Al termine della prova EA, sempre che il
serbatoio sia stato classificato idoneo, occorre: a) ripristinare i
collegamenti alla rete di distribuzione e verificare l'assenza di fughe
e/o perdite; b) verificare la corretta funzionalità
dell'impianto.
Sicurezza E' cura del Responsabile
comunque accertare che siano adottate tutte le misure di sicurezza
necessarie alla eliminazione e/o minimizzazione dei rischi, in conformità
alle indicazioni fornite nella sezione 6.
12 Installazione dei
sensori EA e del sensore di pressione
Sensori EA I sensori
EA devono essere installati, per quanto possibile, procedendo secondo le
fasi e 1e relative raccomandazioni di seguito
riportate:
Selezione dei sensori EA I sensori EA devono
essere selezionati verificando per essi la corrispondenza delle specifiche
tecniche ai requisiti già indicati nella sezione 10. I sensori EA
selezionati devono possedere identiche caratteristiche. Tutti i sensori
EA impiegati nel corso di una prova devono essere facilmente
identificabili, ad esempio attraverso targhette adesive collocate sulla
superficie laterale della capsula di
contenimento.
Posizionamento dei sensori
EA Compatibilmente con l'accessibilità del pozzetto, i sensori EA
devono essere posizionati in zone opportunamente individuate e, per quanto
possibile, libere da tronchetti, connessioni, golfari di sollevamento ecc.
Ciò è essenzialmente motivato dalla necessità di evitare interferenze
e ridurre, così, gli effetti di attenuazione e dispersione dell'onda
elastica.
In generale, il posizionamento dei sensori EA deve tener
conto delle condizioni di simmetria che caratterizzano la geometria del
serbatoio. Più in particolare, se trattasi di un serbatoio orizzontale,
è indicato posizionare i sensori lungo una generatrice della membratura ed
in equidistanza rispetto al piano di simmetria trasversale, mentre per un
serbatoio verticale lungo una generatrice del fondo ed in equidistanza
rispetto al suo centro.
E' raccomandato posizionare i sensori ad
una distanza mutua pari a 400±20 mm. Le figure 5 e 6 forniscono
rispettivamente una rappresentazione schematica del posizionamento della
coppia di sensori per un serbatoio orizzontale ed uno
verticale.
Pulitura delle superfici La pulizia delle
superfici sulla quale vanno posizionati i sensori EA è di fondamentale
importanza per l'esecuzione della prova. A seconda dei casi le
superfici possono richiedere un appropriato trattamento che può assumere
caratteristiche di "preparazione" (rimozione di strati di coibente,
isolante ecc.) e/o di semplice "pulizia" (lavaggio, spazzolatura,
ecc.). Più comunemente, la pulizia delle superfici può essere condotta
con acetone o diclorometano. In ogni caso, l'uso di queste sostanze deve
avvenire in conformità alle disposizioni o raccomandazioni prescritte
dalle corrispondenti schede tecniche ed adottando idonei dispositivi di
protezione individuali.
Marcatura delle posizioni Al fine
di individuare con accuratezza le posizioni di installazione dei sensori
EA sulla superficie dei serbatoio, è raccomandabile marcare, utilizzando
un pennarello indelebile, i punti precedentemente stabiliti in fase di
definizione della configurazione. Per questo, è estremamente
conveniente poter utilizzare un metro flessibile per tracciare gli assi,
eventualmente servendosi di punti di riferimento propri del serbatoio
(valvola di sicurezza, tronchetti, collegamenti, vertici del pozzetto,
ecc).
Installazione dei sensori EA L'installazione dei
sensori EA sulla membratura deve essere garantita da idonee staffe
magnetiche di fissaggio configurate a ponte e dotate di una molla di
contrasto per un corretto accoppiamento del sensore EA sulla
superficie.
All'interfaccia sensore - membratura, è indispensabile
disporre un mezzo di accoppiamento ai fine di creare le giuste condizioni
di continuità per la trasmissione acustica.
I preamplificatori
esterni, se presenti, devono essere fissati in sede con nastro adesivo,
magari interponendo uno strato di spugna sintetica, con lo scopo di
attenuare o ridurre gli effetti dovuti ad urti, sbattimenti, sfregamenti
con la membratura del serbatoio.
Connessione dei cavi di segnale
alla strumentazione E' consigliabile, prima di posizionare i
sensori EA sulla membratura, completare la relativa connessione dei cavi
di segnale. I cavi di segnale devono essere numerati o, comunque,
identificabili attraverso dei segnacavi adesivi disposti almeno alle
estremita'. E', in generale, raccomandato creare una corrispondenza
sistematica tra sensore - cavi di segnale -preamplificatore - cavi di
amplificazione del segnale - canale di acquisizione del processore di
segnale EA. _
![]() _
figura 5 _
![]() _
figura 6
E', inoltre, consigliato
verificare l'assenza di impurita' di vario tipo (ossidi, grassi, polvere,
terriccio, ecc.) su tutti i connettori impiegati. In caso, utilizzare
detergenti specifici con composti fluorati che non abbiano caratteristiche
di infiammabilita' o tossicita'.
I cavi di amplificazione del
segnale dovrebbero essere avvolti su supporti a bobina dotati di un
dispositivo a manovella di facile ed immediata utilizzazione, sia per
abbreviare i tempi di stesura e recupero, sia per garantire una loro
raccolta più ordinata e funzionale. Analogamente, la loro disposizione
non deve creare intralcio al Personale addetto alla prova. Se ne
raccomanda, quindi, una stesura ordinata e funzionale. Se necessario, può
essere opportuno evidenziare la loro presenza mediante un'apposita
segnaletica.
La disposizione dei cavi di connessione dei sensori EA
e del sensore di pressione alle rispettive strumentazioni dedicate deve
avvenire accuratamente evitando possibili urti, sbattimenti, sfregamenti
con la membratura del serbatoio o con altri elementi o dispositivi
adiacenti. Ciò al fine di eliminare sorgenti di disturbo (noise) che
possano prevedibilmente generare segnali EA spuri. E', pertanto, buona
norma fissare i cavi di segnale sulla membratura con nastro
adesivo.
Installazione del sensore di pressione E'
raccomandato installare il sensore di pressione sulla linea di
pressurizzazione in prossimità del tronchetto di carico mediante un idoneo
adattatore. E' possibile installare il sensore sulla linea di
pressurizzazione anche in posizioni remote dal serbatoio purché tali da
garantire, comunque, il corretto rilevamento della pressione attuale del
GPL all'interno del serbatoio. Tale circostanza è generalmente rispettata
se la pressurizzazione del serbatoio avviene molto lentamente e se la
linea non determina delle rilevanti perdite di carico.
Prima di
ogni installazione sulla linea di pressurizzazione, deve essere effettuato
il bilanciamento (o azzeramento) del segnale relativo al sensore di
pressione per eliminare qualsiasi tara.
L'installazione del sensore
deve essere effettuata rispettando scrupolosamente le necessarie
condizioni di lavoro in sicurezza.
13 Configurazione specifica
del sistema di prova EA
Il sistema EA deve essere dotato di
almeno due canali configurati come di seguito specificato in tabella
3:
Guadagno |
DDT |
RT |
Filtro |
Soglia di trigger |
Frequenza di acquisizione del transiente |
Pre-trigger samples del transiente |
Samples del transiente |
dB |
µs |
ms |
kHz |
dB |
MHz |
. |
. |
34 |
200 |
3 |
95-850 |
35,5 |
5 |
200 |
16384 |
tabella 3
Ai fini della visualizzazione alfa - numerica e
grafica dei dati, è raccomandato configurare il sistema EA per poter
fornire un elenco (listato) istantaneo dei valori dei parametri di
caratterizzazione più significativi secondo quanto indicato in tabella 4,
nonché delle rappresentazioni grafiche attualizzate secondo quanto
indicato in tabella 5.
Il processamento e la visualizzazione sullo
schermo dei dati di prova EA devono essere costantemente aggiornati ad
ogni EA rilevata.
Nota Deve essere osservato che i valori
HC ed EC, necessari al calcolo corretto degli indici di valutazione ICSE
ed ISRE, nonché dell'indicatore sintetico g,
devono essere computati come somma delle attività acustiche (hit) e delle
relative energie (energy) per i due canali attivi durante la prova
EA. Ciò non esclude, a vantaggio dell'operatore addetto alla gestione
del sistema EA, che l'attività acustica registrata possa essere
visualizzata per ciascun canale attivo
indipendentemente.
L'acquisizione dei parametri indicati in tabella
4 deve essere registrata in uno specifico file con estensione ".txt",
strutturato per record. In ogni record devono essere contenuti i
parametri caratteristici di ogni segnale EA registrato durante la
prova.
Ogni segnale EA deve essere riportato all'interno del file
rispettando l'ordine di accadimento. Oltre ai parametri indicati in
tabella 4, è altresì richiesta l'acquisizione e la registrazione dei
segnali dei transienti (forme d'onda) relativi ad ogni EA rilevata,
secondo le specifiche indicate nella sotto-sezione "Strumenti elettronici
per l'acquisizione digitale" della sezione 10. Tali transienti,
individuabili attraverso un identificativo (TRAI), devono essere
registrati in uno specifico file con estensione ".tra".
Sigla |
Descrizione |
Unità di misura |
ID |
Label - Identificativo |
. |
HITS |
Indice che identifica il numero progressivo con cui è stato
registrato il segnale |
. |
Time |
Arrival time - Istante assoluto del primo passaggio
di soglia del segnale EA |
dd hh:mm:ss xxx.xxxx |
CHAN |
Channel number - Numero del canale che ha registrato
il segnale EA |
. |
p |
Pressure (da Parametric Input) - Pressione |
bar |
A |
Amplitude - Ampiezza massima del segnale EA tra il A
primo e l'ultimo passaggio di soglia |
dB (ref. 1 µV) |
THR |
Trigger Threshold - Soglia di Trigger - Livello
di ampiezza (µV) al di sopra del quale l'hit viene
acquisito |
dB (ref. 1 µV) |
E |
Energy - Energia - Energia elastica totale associata
al segnale EA |
eu (1eu = 10-14V2s) |
R |
Risetime - Intervallo di tempo tra il primo passaggio
di soglia e il picco massimo di ampiezza del segnale EA |
µs |
D |
Duration - Durata - Intervallo di tempo tra il primo
e l'ultimo passaggio di soglia del segnale EA |
µs |
CNTS |
Counts - Numero dei passaggi di soglia positivi del
segnale EA |
. |
RMS |
Root mean square - Valore efficace del rumore di
fondo |
µV |
TRAI |
Transient Recorder Index - Indice che identifica il
numero progressivo con cui è stato registrato il transiente |
. |
EV |
Events - Sigla che identifica un hit per il quale è
stata possibile la localizzazione |
. |
HC |
Numero di hit cumulati da tutti i canali (somma) |
. |
EC |
Energia cumulata da tutti i canali (somma) |
eu (1eu = 10-14V2s) |
AC |
Area sottesa dalla- curva dell'Energia Cumulata Normalizzata
(ECN) in funzione degli hit Cumulati Normalizzati (HCN)
|
. |
k |
Numero minimo di hit la cui energia totale è pari ad almeno
il 50% della EC |
. |
Dp |
Differenza fra la pressione attuale e la pressione di inizio
prova EA |
bar |
DpISRE |
Intervallo di pressione assegnato (vedi tabella A1) |
bar |
DEC(DpISRE) |
Energia cumulata sull'intervallo di pressione DpISRE |
eu (1eu = 10-14V2s) |
ICSE |
Indice di valutazione - Indice di criticità per la
stabilità all'esercizio |
. |
ISRE |
Indice di valutazione - Indice storico di rilascio
dell'energia |
. |
r |
Radius - Distanza dall'origine del punto
rappresentativo nel piano ISRE - ICSE |
. |
q |
Theta - Angolo fra l'asse delle ascisse e il vettore
di modulo r, nel piano ISRE- ICSE |
gradi |
y |
Indicatore sintetico |
. |
y max |
Valore massimo dell'Indicatore sintetico |
. |
tabella 4
Asse orizzontale |
Asse verticale |
Rappresentazione grafica |
Time |
Amplitude |
Punti |
Pressure |
Amplitude |
Punti |
Time |
Eventi Localizzati |
Punti |
Pressure |
Eventi Localizzati |
Punti |
Time |
RMS |
Linea |
Pressure |
RMS |
Linea |
Time |
Pressure |
Linea |
Time |
HC |
Linea |
Pressure |
HC |
Linea |
Time |
EC |
Linea |
Pressure |
EC |
Linea |
Normalized HC |
Normalized EC |
Linea |
Time |
AC |
Linea |
Pressure |
AC |
Linea |
Time |
k |
Linea |
Pressure |
k |
Linea |
Time |
ICSE |
Linea |
Pressure |
ICSE |
Linea |
Time |
ICSE & ISRE |
Linea |
Pressure |
ICSE & ISRE |
Linea |
Time |
ISRE |
Linea |
Pressure |
ISRE |
Linea |
ISRE |
ICSE |
Punti |
Time |
Radius & theta |
Linea |
Pressure |
Radius & theta |
Linea |
Theta |
Radius |
Punti |
Time |
y & ymax |
Linea |
Pressure |
y & ymax |
Linea |
tabella 5
14 Verifica di funzionalità del sistema
EA
Dopo la installazione dei sensori EA e la configurazione del
sistema EA deve essere effettuata una verifica di funzionalità secondo
quanto di seguito indicato. Per ciascuno dei due canali della coppia,
di seguito brevemente indicati con "1" ed "2", devono simularsi degli
eventi EA per accertare che il sistema globalmente risponda in maniera
appropriata e ripetibile.
Tali prove possono essere eseguite
mediante rotture di mina calibrata (tecnica Hsu-Nielsen) di diametro 0,3
mm e durezza 2H, così come indicato nello standard EN 13477-2. In
particolare, con riferimento al canale 1, è consigliabile effettuare una
serie di prove nella regione immediatamente adiacente al sensore (distanza
non superiore a 20 mm) per individuare il punto per il quale il segnale EA
assume ampiezza massima. Una volta determinato, il punto deve essere
marcato con pennarello indelebile. In corrispondenza di tale punto
devono essere prodotti almeno quattro eventi EA. Le medie (A11 ed A12)
e gli intervalli di variabilità rispetto alle medie (DA) delle ampiezze misurate dai due sensori devono
soddisfare le tre condizioni: a) A11 > 95 dB b) A12 > 75
dB c) |DA| < 3 dB
Analoga prassi
deve essere condotta con riferimento al canale 2.
In alternativa o
a supporto del metodo Hsu-Nielsen può essere impiegato un pulsatore
elettronico. Qualora si dovesse preferire il pulsatore elettronico, si
raccomanda di eseguire per ogni canale una sequenza di quattro impulsi
intervallati tra loro di almeno 1 s. L'ampiezza misurata dal sensore
ricevitore deve essere sempre maggiore di 95 dB.
Qualora la
verifica di funzionalità non desse esito positivo, è necessario indagare
sulle cause (es. presenza di elementi d'interferenza tra i sensori,
cattivo accoppiamento del sensore, connessioni, ecc.), procedendo al
riposizionamento dei sensori o alla riparazione o sostituzione della parte
interessata.
La verifica della funzionalità della strumentazione EA
deve essere registrata su file e caratterizzata da specifiche label che ne
consentano di distinguere l'inizio e la fine.
15 Registrazione
del rumore di fondo Prima di avviare la prova EA, è necessario
effettuare un'acquisizione e registrazione dei segnali EA per un tempo trf
non inferiore a 5 minuti al fine di accertare l'assenza di disturbi di
qualsiasi natura che potrebbero inficiarne la validità. A tale scopo,
deve essere monitorato il parametro RMS, il cui valore non deve mai
superare la soglia di 20 µV su ogni canale calcolato imponendo le
condizioni rappresentative specificate in tabella 6.
BIN type |
Average |
BIN width |
1s |
BIN number |
> trf (espresso in s) |
tabella 6
Qualora ciò dovesse avvenire, occorre sospendere
la prova ed individuare le cause che producono tali disturbi e, se
possibile, eliminarle. I disturbi potrebbero essere sia di carattere
ambientale (pioggia, vento, origine elettromagnetica, ecc.), sia causati
dagli impianti (trafilamenti di fluido dalle linee, vibrazioni, urti,
ecc.). Se il disturbo dovesse persistere, è necessario interrompere
definitivamente la prova. La registrazione su file del rumore di fondo
deve essere caratterizzata da specifiche label che ne consentano di
distinguere l'inizio e la fine.
16 Esecuzione della prova
EA La sequenza delle fasi operative per l'applicazione della
procedura EA sono schematicamente rappresentate in figura
7. _
![]() _
Figura 7
Più precisamente, successivamente
alla verifica funzionale, alla registrazione del rumore di fondo ed alla
equalizzazione delle pressioni del serbatoio e del sistema di
pressurizzazione, si attiva l'acquisizione e la registrazione dei segnali
EA utili ai fini interpretativi, contestualmente all'avvio della
pressurizzazione del serbatoio.
La pressurizzazione del serbatoio
deve avvenire con legge lineare con gradiente 0,2 ± 0,05 bar/min fino al
raggiungimento di pmax, in corrispondenza della quale la prova
verrà conclusa. Ciò al fine di evitare che la successiva riduzione di
pressione all'interno del serbatoio, dovuta alla naturale fase di
condensazione per raffreddamento del fluido, comporti: • una indebita
cumulazione dei dati EA per gli stessi valori di pressione già raggiunti
durante la pressurizzazione; • l'introduzione di segnali spuri generati
dalle goccioline di condensazione del fluido che per effetto
gravitazionale impattano il pelo libero della fase liquida e la superficie
delle membrature a diretto contatto.
a) Il valore di
pmax viene specificato nell'Appendice A. Solo eccezionalmente,
ed in relazione ad una successiva analisi dei dati svolta dall'ISPESL, un
diverso valore può essere accettato.
Il valore di pressione interna
al serbatoio deve essere costantemente visualizzato sullo schermo del
sistema EA e, comunque, facilmente leggibile per tutto il Personale
addetto all'esecuzione della prova EA.
Al fine di garantire
condizioni minime di sicurezza nel corso della prova EA, è fatto obbligo
mantenere la costante: a) osservazione dello schermo del sistema EA per
la visualizzazione dei dati di prova. Tali dati possono avere
caratteristiche alfa-numeriche o grafiche coerenti con le indicazioni
fornite nella sezione 13. Più in particolare si raccomanda
l'osservazione dell'evoluzione di EC vs. Pressure (linea), Amplitude vs.
Pressure (punti) e HC vs. Pressure (linea) identificando ogni canale con
un diverso colore della traccia; b) attivazione dell'altoparlante a
"cicalino", per i sistemi EA che ne sono dotati, per sorvegliare,
soprattutto, l'insorgere di fenomeni EA "a sciame", sintomatici di
incipiente criticità del serbatoio o di cattiva tenuta delle connessioni
idrauliche (fughe o trafilamenti di gas).
La prova EA deve essere
interrotta qualora si verifichi: • la saturazione o il malfunzionamento
del sistema EA; • l'insorgere di problemi durante la
pressurizzazione; • il superamento dei limiti specificati dal
costruttore della strumentazione EA per la sua corretta
utilizzazione; • un eccessivo rumore di fondo; • le condizioni
specificate nella sezione 19 procedendo in conformità alle indicazioni ivi
prescritte. In tal caso, la prova EA non deve essere ripresa o
ripetuta e la causa dell'interruzione deve essere debitamente evidenziata
nel Rapporto di prova.
La prova EA deve essere registrata su
file e caratterizzata da specifiche label che ne consentano
di distinguere l'inizio e la fine.
A conclusione della prova EA,
deve essere effettuata e registrata un'ulteriore verifica di funzionalità
del sistema EA con le stesse modalità già indicate nella sezione 14, al
fine di accertare che nel corso della prova non siano intervenuti eventi a
carattere accidentale che abbiano compromesso la corretta acquisizione e
registrazione dei segnali EA. Qualora la verifica di funzionalità del
sistema EA desse esito negativo, il problema deve essere debitamente
evidenziato nel Rapporto di prova. Sarà cura dell'ISPESL, in una
successiva analisi dei dati, appurare l'accettabilità della prova
EA.
La verifica della funzionalità della strumentazione EA a fine
prova deve essere registrata su file e caratterizzata da specifiche
label che ne consentano di distinguere l'inizio e la
fine.
17 Indici di valutazione ICSE ed ISRE I segnali EA
registrati dalla coppia di canali EA devono essere elaborati in modo da
estrarre le informazioni che consentano di valutare l'integrità
strutturale del serbatoio esaminato.
A questo scopo sono definiti
due indici di valutazione ICSE ed ISRE, i cui valori devono essere
costantemente attualizzati durante la prova EA. Il calcolo degli indici
ICSE ed ISRE presuppone che anche le quantità di cui esso è funzione
vengano costantemente attualizzate e per esse sia possibile la
visualizzazione numerica e grafica.
Gli indici ICSE ed ISRE devono
essere calcolati riferendosi alle quantità relative all'insieme dei due
canali EA.
ICSE
L'Indice di criticità per la
Stabilità all'Esercizio viene definito come:
ICSE = f(HC, k, EC,
Dp, AC) [1]
dove le quantità HC, k, EC,
Dp ed AC sono state definite nella tabella 4
della sezione 13. Il calcolo di ICSE potrebbe condurre a valori
negativi; in questo caso l'indice ICSE viene assunto pari a
zero.
ISRE
L'Indice Storico del Rilascio di Energia
viene definito come:
ISRE = g(DEC, DpISRE) [2]
dove le quantità DEC e DpISRE sono
state definite nella tabella 4 della sezione 13.
Considerata la
definizione [2], l'indice ISRE viene attualizzato solo dopo che il
serbatoio abbia raggiunto una pressione pari a 2DpISRE superiore a quella di inizio prova
EA.
18 L'indicatore sintetico y Ricavati i valori degli
indici di valutazione ICSE ed ISRE, si procede al calcolo dell'indicatore
sintetico y, il cui valore deve essere anch'esso costantemente
attualizzato durante la prova EA e per esso sia possibile la
visualizzazione numerica e grafica.
L'indicatore sintetico y deve
essere ricavato utilizzando la relazione:
y = h(ICSE,ISRE)
[3]
Nel corso della prova EA deve essere costantemente aggiornato
il valore massimo ymax dell'indicatore sintetico y, per il
quale deve essere possibile la visualizzazione numerica e grafica, al fine
di determinare con immediatezza eventuali insorgenti condizioni di
criticità od instabilità di esercizio del serbatoio
esaminato.
19 Interruzione d'emergenza della prova
EA Qualora nel corso della prova EA si determinasse la
condizione
ymax > ystop
è
necessario procedere alla interruzione d'emergenza della prova EA. In
tal caso, si deve procedere secondo le disposizioni specificate nella
sezione 6.
Il valore ystop dell'indicatore sintetico
viene assegnato nella tabella A1 dell'Appendice A.
La prova EA deve
essere altresì interrotta d'emergenza qualora si verifichi almeno una
delle condizioni di seguito specificate: • rilevamento di più di 5
segnali EA di ampiezza superiore o uguale a 85 dB dall'inizio della
prova; • rilevamento di più di 15 segnali EA di ampiezza superiore o
uguale a 75 dB dall'inizio della prova; • rilevamento di più di 2000
segnali EA di ampiezza superiore a 35,5 dB dall'inizio della
prova.
Se la prova EA viene interrotta d'emergenza, questa non deve
essere assolutamente ripresa.
20 Classificazione del
serbatoio Il serbatoio viene dichiarato idoneo o non idoneo in base
al criterio mostrato nella tabella 7.
Classe |
Diagnosi |
Condizione |
1 |
Idoneo - il serbatoio non manifesta una particolare attività
acustica e risulta pertanto idoneo all'esercizio |
Ymax < Ylim |
2 |
Non idoneo - il serbatoio manifesta un'attività acustica
eccessiva tale da obbligarne, a scopo preventivo, la messa fuori
servizio. |
Ymax < Ylim |
tabella 7
Il valore ylim dell'indicatore
sintetico viene assegnato nella tabella A1 dell'Appendice A.
21
Rapporto di Prova A conclusione della verifica deve essere
compilato un Rapporto di Prova che includa le seguenti informazioni: a)
procedura di prova e numero di revisione; b) data e luogo di esecuzione
della prova; c) nominativo dell'Organismo Competente che ha condotto la
prova; d) luogo di installazione del serbatoio; e) proprietario del
serbatoio; f) identificazione del serbatoio attraverso il certificato
di fabbricazione (libretto matricolare) e relativi disegni costruttivi, da
cui si deve evincere: • fabbricante; • matricola; • numero di
fabbrica; • anno di fabbricazione • tipologia del serbatoio; •
capacità; • sistema di protezione (resina epossidica termoindurente o
guscio in polietilene); g) riferimenti a precedenti verifiche; h)
eventuali anomalie riscontrate nell'esercizio; i) dati ambientali
quali: • condizioni meteorologiche; • temperatura ambiente; •
presenza di fonti di disturbo; • pH del terreno (opzionale); j)
parametri di esercizio attuali: • grado di riempimento; • pressione
iniziale; • temperatura superficiale della membratura; k) esito
degli accertamenti preliminari, secondo quanto indicato nella sezione
11; l) rappresentazione grafica della posizione dei sensori, a corredo,
è fortemente raccomandata l'acquisizione di documentazione fotografica o
video relativa agli elementi illustrati; m) descrizione completa dei
sensori, pre-amplificatori, della strumentazione dedicata per segnali EA,
dei software di configurazione, elaborazione e visualizzazione dei
dati EA, del sensore di pressione e della relativa unità di controllo,
specificandone per ognuno marca, modello, numero identificativo; n)
descrizione della configurazione del sistema di acquisizione con relativo
file, secondo quanto indicato nella sezione 13; o) verifica di
funzionalità del sistema EA con relativo file, secondo quanto indicato
nella sezione 14; p) pressione iniziale, legge di pressurizzazione
seguita, e pressione finale raggiunta, secondo quanto descritto nella
sezione 16; q) file con i risultati della prova, secondo quanto
descritto nell'Appendice E; r) file con i valori degli indici di
valutazione ICSE ISRE e dell'indicatore sintetico y, secondo quanto
descritto nelle sezioni 17 e 18; s) esito della prova e classificazione
del serbatoio, secondo quanto descritto nella sezione 20; t) grafici di
correlazione delle grandezze di seguito indicate: • Pressione vs
Tempo • RMS vs. Tempo • RMS vs. Pressione • Amplitude vs.
Pressione • Energia Cumulata vs Pressione • Hit cumulati vs
Pressione • Energia cumulata normalizzata vs Hit cumulati
normalizzati • k vs Pressione • AC vs. Pressione • ICSE vs
Pressione • ISRE vs Pressione • ICSE vs ISRE • Radius vs
Pressione • Theta vs Pressione • Radius vs. Theta • y vs
Pressione u) data, nome e firma del Personale che ha condotto la
prova; v) data, nome e firma del Responsabile che ha supervisionato la
prova.
Il Rapporto di Prova deve includere i dati di prova su
supporto ottico o magnetico in conformità a quanto specificato
nell'Appendice E.
A conclusione della prova EA, l'Organismo
Competente deve rilasciare un attestato dell'avvenuta prova in conformità
alla procedura EA al proprietario committente e, contestualmente,
all'ISPESL, specificandone l'esito. Tale attestato ha validità temporanea
e, in ogni caso, ai fini dell'autorizzazione all'ulteriore esercizio del
serbatoio dovrà essere sostituito dalla certificazione emessa dall'ISPESL
per la verifica decennale.
Organismo Competente |
Numero |
Rapporto di Prova EA |
Proprietario (Committente) |
Revisione della procedura di prova |
Dati serbatoio |
❑ Fabbricante ❑ Matricola: ❑ Numero di
fabbrica: ❑ Anno di fabbricazione: |
❑ Luogo di installazione: ❑ Tipologia
(orizzontale/verticale): ❑ Capacità: |
Dati ambientali |
❑ Descrizione condizioni meteorologiche: ❑
Temperatura ambiente [°C]: |
❑ Presenza fonti di disturbo (breve descrizione): ❑
pH terreno (opzionale): |
Parametri di esercizio attuali |
❑ Grado di riempimento del serbatoio [%]: ❑
Pressione iniziale [bar]: ❑ Temperatura superficiale membratura
[°C]: |
Riferimenti a precedenti verifiche
❑
Tipo di verifica: ❑ Data: ❑ Note: |
Eventuali anomalie riscontrate
nell'esercizio
❑ Data accadimento: ❑
Descrizione dell'anomalia: ❑ Misure intraprese: ❑
Note: |
Tipologia rivestimento |
Controllo integrativo |
❑ Rivestimento con resina epossidica
termoindurente; ❑ Guscio in polietilene con intercapedine
non ispezionabile; ❑ Guscio in polietilene con
intercapedine ispezionabile. |
• esame visivo diretto non assistito: • esame
visivo diretto assistito: • esame visivo remoto: • verifica
dello stato del sistema di protezione catodica: • monitoraggio
del grado di umidità dell'intercapedine: |
Sistema EA |
❑ Modello: ❑ Fabbricante: |
❑ Numero di serie: ❑ N° canali totali: |
Descrizione dei sensori EA |
Numero |
Pre-amplificatore integrato |
Fabbricante |
Modello |
n. di serie |
Guadagno |
1 |
❑ Si ❑ No |
. |
. |
. |
. |
2 |
❑ Si ❑ No |
. |
. |
. |
. |
Disposizione dei sensori |
❑ Pozzetto circolare
_
![]() _
❑ R [mm]: ❑ 2a
[mm]: |
❑ Pozzetto rettangolare
_
 _
❑ a [mm]: ❑ b [mm]: ❑
2a [mm]: |
Pressurizzazione |
❑ Pressione alla quale è iniziata l'acquisizione dei
dati [bar]: ❑ Valore finale di pressione raggiunto [bar]: ❑
Sensore di pressione: |
Interruzione della prova
❑ Eccessivo rumore di fondo ❑ Saturazione dei
sensori del sistema EA ❑ Malfunzionamento del sistema EA ❑
Superamento dei limiti specificati dal costruttore della
strumentazione EA ❑ Altro: |
Interruzione d'emergenza della prova
❑ ymax > ystop ❑ Rilevamento
di più di 5 segnali EA di ampiezza > a 85 dB da
inizio prova ❑ Rilevamento di più di 15 segnali EA di ampiezza
> a 75 dB da inizio prova ❑ Rilevamento di più di 2000
segnali EA di ampiezza > a 35,5 dB da inizio
prova |
Difformità dalla procedura Segnalare
qualsiasi variazione accettabile rispetto alla procedura di prova
EA
|
Indici di valutazione
❑ ISRE di ymax: ❑ ICSE di
ymax: |
Indicatore sintetico
❑ ymax: |
Classificazione del serbatoio
❑ Classe 1 - idoneo (ymax <
ylim)
❑ Note ❑ Classe 2 - Non idoneo (ymax >
ylim) |
Personale addetto alla prova EA |
L'Esecutore della prova
EA
Luogo e data |
Responsabile
Luogo e data |
L'Esecutore della prova
EA
Luogo e data |
Diagrammi grandezze significative |
Pressione vs Tempo
|
RMS vs Pressione
|
RMS vs Tempo
|
Ampiezza vs
Pressione
|
EC vs Pressione
|
HC vs Pressione
|
ECN vs HCN
|
k vs Pressione
|
AC vs Pressione
|
ICSE vs
Pressione
|
ISRE vs Pressione
|
ICSE vs ISRE
|
r vs Pressione
|
ө vs Pressione
|
y vs Pressione
|
r vs
ө
|
APPENDICI
Appendice A (Normativa) - Assegnazione
dei valori per i parametri suscettibili di aggiornamento e revisione della
procedura EA
Alcuni parametri utilizzati nella procedura
possono essere aggiornati in relazione alla elaborazione dei dati
pervenuti al Centro Banca Dati EA dell'ISPESL. La tabella A1 specifica
tali valori che devono essere perciò assunti come quelli attuali di
riferimento per la corretta applicazione della procedura EA.
Parametro |
Valore |
Unità |
pmax |
16 + 0,2 |
[bar] |
DpISRE |
0,8 |
[bar] |
ylim |
0,90 |
. |
ystop |
0,95 |
. |
tabella A1
Appendice B (Normativa) - Criteri per la
individuazione dei lotti omogenei
A completamento delle
indicazioni fornite nell'Appendice I (Informativa) della norma EN 12818,
le caratteristiche per la determinazione della omogeneità dei lotti sono
di seguito specificate:
Serbatoio • Numero di
fabbrica • Numero di immatricolazione ISPESL • Anno di
immatricolazione • Dipartimento ISPESL omologante • Anno di
fabbricazione • Tipologia del serbatoio • Capacità •
Lunghezza • Diametro esterno nominale • Distanza tra le saldature
circonferenziali • Spessore del fasciame • Spessore dei fondi •
Pressione di progetto • Qualità del materiale impiegato per il
fasciame • Qualità del materiale impiegato per il fondo •
Preparazione dei giunti e processo di saldatura fasciame - fondi •
Preparazione dei giunti e processo di saldatura fasciame - fasciame •
Codice di progetto
Tipologia rivestimento • Rivestimento
con resina epossidica termoindurente e sistema di protezione catodica •
Guscio in polietilene con intercapedine non ispezionabile e monitoraggio
dell'umidità • Guscio in polietilene con intercapedine
ispezionabile
Fabbricante • Fabbricante • Sede di
fabbricazione
Proprietario • Proprietario • Sede del
Proprietario
Installazione • Anno • Sede
dell'installazione
Ricondizionatore •
Ricondizionatore • Sede del
ricondizionamento
Ricondizionamento • Tipologia di
rivestimento • Anno di rivalidazione a seguito di
ricondizionamento • Test di rivalidazione eseguiti
Tali
caratteristiche possono essere suscettibili di revisione in relazione alle
indicazioni emerse dalla elaborazione delle informazioni pervenute al
Centro Banca Dati EA dell'ISPESL.
L'ISPESL provvede, una volta
ricevuto l'elenco completo dei serbatoi soggetti a verifica decennale
trasmesso dal proprietario in conformità alle modalità specificate
nell'Appendice E, a determinare i lotti omogenei.
Appendice
C (Normativa) - Determinazione del campione rappresentativo del lotto
omogeneo
Il numero N di serbatoi da campionare all'interno di
un lotto omogeneo che include complessivamente M serbatoi, viene calcolato
in conformità alle indicazioni di tabella C1.
Consistenza del lotto |
Numero di serbatoi del campione |
M < 7 |
N = M |
7 < M < 20 |
N = 7 |
M > 20 |
M N =
[int(---)]+1
3 |
tabella C1
L'ISPESL individua, utilizzando tecniche per la
selezione casuale di campioni, le unità che costituiscono il campione
rappresentativo del lotto omogeneo e ne trasmette l'elenco matricolare ai
rispettivi proprietari perché provvedano a richiedere all'Organismo
Competente l'effettuazione dei controlli previsti.
I serbatoi per i
quali il proprietario ha dichiarato lo stato di dismissione, perché
ritirati, concorrono comunque alla determinazione del campione. Per
questi ultimi l'ISPESL stabilisce una opportuna percentuale da sottoporre
a prova EA.
Appendice D (Normativa) - Criteri di idoneita'
del lotto omogeneo
La classificazione del lotto omogeneo
avviene applicando il criterio d'idoneita' illustrato nel diagramma di
flusso di figura D1. Al fine di rendere piu' facilmente interpretabile
il diagramma di flusso, si riferisca, per la simbologia, alle quantita'
specificate in tabella D1. _
![]() _
Tabella D1
M |
ky(M) |
10 |
1,645 |
15 |
1,83 |
20 |
1,96 |
30 |
2,13 |
50 |
2,33 |
75 |
2,475 |
100 |
2,575 |
150 |
2,71 |
200 |
2,81 |
300 |
2,935 |
400 |
3,02 |
600 |
3,145 |
1000 |
3,29 |
1500 |
3,40 |
2000 |
3,48 |
tabella D2
L'ISPESL, a valle delle opportune verifiche
condotte sul campione, determina l'idoneita' di tutte le unita'
appartenenti al lotto omogeneo e, in conformita' alle modalita' sopra
descritte, rilascia la certificazione per l'autorizzazione all'ulteriore
esercizio prevista per la verifica decennale. _
 _
Figura D1
In caso di ampliamento del
campione, l'ISPESL individua, utilizzando tecniche di selezione causale,
le unita' che costituiscono il nuovo campione e ne trasmette l'elenco
matricolare ai rispettivi proprietari perchè provvedano a richiedere
all'Organismo Competente l'effettuazione dei controlli
previsti.
Appendice E (Normativa) - Trasmissione dati al
Centro Banca Dati EA -ISPESL
L'ISPESL, al fine di gestire con
organicità i dati relativi all'applicazione della procedura, istituisce un
Centro Banca Dati EA con sede presso il
Centro Banca Dati
EA Dipartimento Omologazione e Certificazione ISPESL Via Alessandria
220, E 00198 Roma
tel. 06 442801 e-mail
gpl_ea@,dom.ale.ispesl.it
Dati inerenti alla individuazione del
lotto omogeneo (a cura del Proprietario) Il proprietario deve
predisporre, con le modalità di seguito specificate, un elenco completo
dei serbatoi soggetti a verifica decennale indicando i dati necessari per
l'individuazione dei lotti omogenei e trasmetterlo, entro la fine
dell'anno precedente a quello di scadenza, al Centro Banca Dati EA
dell'ISPESL. Nel trasmettere l'elenco all'ISPESL, il proprietario
sottoscrive una dichiarazione attestante che tutti i serbatoi riportati in
elenco risultano corredati dei libretti matricolari e siano sottoposti
alle verifiche annuali di esercizio previste dalle vigenti disposizioni di
legge.
La trasmissione dei dati può avvenire per via informatica
(preferibile), o per via cartacea. La trasmissione per via informatica
può essere effettuata per via telematica, o per spedizione di un CD non
riscrivibile. La trasmissione per via telematica deve essere
indirizzata a gpl_ea@dom.ale.ispesl.it e, per essa, deve essere attivata
l'opzione "avviso di recapito". La trasmissione per spedizione di un CD
non riscrivibile implica: • la verifica della leggibilità del CD
all'origine, • la firma e la data apposti dal proprietario, o di un suo
delegato giuridicamente riconosciuto, con pennarello indelebile sul CD (e
non sull'involucro), • l'imballaggio del CD in un contenitore
rigido, • la documentabilità dell'avvenuto recapito.
La
trasmissione per via cartacea deve avvenire per spedizione all'indirizzo
del Centro Banca Dati dell'ISPESL. La ricezione deve essere
documentabile.
Le modalità di compilazione dell'elenco sono di
seguito riportate nella tabella E1.
Trasmissione |
Caratteristiche |
Note |
Informatica |
Tipo di file |
testo (caratterizzato dall'estensione .txt) |
Nome del file |
Al file deve essere assegnato un nome di complessivi 9
caratteri alfa-numerici così ripartiti: caratteri 1 - 2 =
identificativo del proprietario, 2 lettere maiuscole a scelta che
devono essere autoassegnate e mantenute invariate per tutte le
altre evenienze. In caso di coincidenza con altri identificativi
già assegnati, carattere 3 = "_" (underscore) carattere 4 =
"E" (elenco) carattere 5 – 9 = identificativo dell'elenco con
numero progressivo. Ai caratteri non significativi deve essere
assegnato "0" (zero) esempio: PG_E00001.txt (questo file è
relativo al proprietario "PlutoGas" ed è riferito all'elenco n.
1) |
Struttura del file |
Il file deve essere costituito da un numero di record pari al
numero dei serbatoi appartenenti allo stesso elenco. Ogni
record deve essere delimitato da un "carriage retum" ed un "line
feed". |
Struttura del record |
Ogni record contiene le informazioni relative a ciascun
serbatoio in conformità ai requisiti specificati nell'Appendice
B. |
. |
La lunghezza del record non è assegnata. |
. |
Il record è costituito da un numero di campi pari al numero di
requisiti richiesti per la determinazione del lotto omogeneo.
|
Struttura del campo |
I campi sono tra loro delimitati dal separatore " ; " (punto e
virgola). E' assolutamente da escludere l'uso del carattere " ;
" (punto e virgola) all'interno dell'informazione contenuta nel
campo ai fine di evitare confusione nella distribuzione dei dati
significativi. |
. |
All'interno del campo deve essere contenuta l'informazione
relativa al requisito di riferimento. |
. |
L'informazione deve essere editata in lettere o numeri. Per
i dati numerici (del tipo N), non è necessario inserire "0" (zero)
per le cifre che precedono il dato significativo. E'
obbligatorio il simbolo " . " (punto) quale separatore per cifre
decimali nell'informazione numerica. Per i dati testo (del
tipo T) sono ammessi anche caratteri di altro tipo come:,
punteggiatura ad eccezione del " (punto e virgola), operatori,
simboli vari. |
. |
La sequenza delle informazioni, e quindi dei campi, deve
rigorosamente rispettare l'ordine indicato nella tabella E2.
|
Cartacea |
. |
Le informazioni devono essere organizzate rispettando l'ordine
indicato nella tabella E2. L'elenco deve essere strutturato
in forma ordinata e comprensibile. |
tabella E1
Note • I campi 45 - 54 devono essere riempiti
esclusivamente se il serbatoio è stato ricondizionato. • Qualora il
campo i-esimo sia vuoto (non esiste il dato), digitare il solo separatore
; " (punto e virgola) a chiusura del campo.
Campo |
Requisito |
T (Testo) N (Numero) |
Numero massimo di caratteri del campo (solo per
campi T) |
Caratteristiche / Opzioni / Codici |
Esempio |
1 |
Identificativo |
N |
. |
. |
127 |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Serbatoio |
. |
. |
. |
. |
2 |
Numero di fabbrica |
N |
. |
. |
73596 |
3 |
Numero di immatricolazione ISPESL |
N |
. |
. |
3241 |
4 |
Anno di immatricolazione |
N |
. |
. |
1992 |
5 |
Dipartimento ISPESL omologante |
T |
2 |
Sigla |
RM |
6 |
Anno di fabbricazione |
N |
. |
. |
1995 |
7 |
Tipologia del serbatoio |
T |
1 |
"V" = verticale "H" = orizzontale |
H |
8 |
Capacità |
N |
. |
litri |
990 |
9 |
Lunghezza |
N |
. |
mm |
2195 |
10 |
Diametro esterno nominale |
N |
. |
mm |
799 |
11 |
Distanza tra le saldature circonferenziali |
N |
. |
mm |
1700 |
12 |
Spessore del fasciame |
N |
. |
mm |
4.4 |
13 |
Spessore dei fondi |
N |
. |
mm |
4.5 |
14 |
Pressione di progetto |
N |
. |
bar |
17.65 |
15 |
Qualità del materiale impiegato per il fasciame |
T |
30 |
Sigla del materiale di unificazione o commerciale |
FE510.2KW 5869.75 |
16 |
Qualità del materiale impiegato per il fondo |
T |
30 |
Sigla del materiale di unificazione o commerciale |
FE510.2KW 5869.75 |
17 |
Preparazione dei giunti fasciame-fondi |
T |
2 |
"FR" = fondo risbordato (Joggle joint) "TT" = testa -
testa |
FR |
18 |
Preparazione dei giunti fasciame - fasciame |
T |
3 |
"TT" = testa - testa senza sostegno "TTS" = testa - testa
con sostegno |
TT |
19 |
Processo di saldatura fasciame - fondi |
T |
4 |
"SAW" = Automatico ad arco sommerso "SMAW" = Manuale
con elettrodo rivestito "GTAW " = Elettrodo
infusibile tungsteno "GMAW' = Filo continuo
sotto protezione di gas (MIG/MAG) "ALT" = Altro |
SAW |
20 |
Processo di saldatura fasciame - fasciame |
T |
4 |
"SAW' = Automatico ad arco sommerso "SMAW' = Manuale
elettrodo rivestito "GTAW " = Elettrodo
infusibile tungsteno "GMAW' = Filo
continuo (MIG/MAG) "ALT" = Altro |
SAW |
21 |
Codice di progetto |
T |
10 |
"VSR" = Raccolte ISPESL "EN" = Norme EN armonizzate "ALT"
= Altro |
VSR |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Tipologia rivestimento |
. |
. |
. |
. |
22 |
Tipologia rivestimento |
T |
4 |
"REAS" = Resina epossidica termoindurente e sistema di
protezione catodica "GPNI" = Guscio in polietilene con
intercapedine non ispezionabile e monitoraggio dell'umidità
"GPIS" = Guscio in polietilene con intercapedine
ispezionabile. |
REAS |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Fabbricante |
. |
. |
. |
. |
23 |
Fabbricante |
T |
30 |
. |
Pippo S.p.A. |
24 |
Indirizzo della sede di fabbricazione (via, piazza,
largo, ecc.) |
T |
30 |
. |
Piazza degli Olmi |
25 |
Numero Civico della sede di fabbricazione |
T |
. |
. |
32 A |
26 |
CAP della sede di fabbricazione |
T |
. |
. |
01022 |
27 |
Località della sede di fabbricazione |
T |
30 |
|
Civita di Bagnoregio |
28 |
Provincia della sede di fabbricazione |
T |
2 |
Sigla |
VT |
29 |
Stato della sede di fabbricazione |
T |
3 |
Sigla |
I |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Proprietario |
. |
. |
. |
. |
30 |
Proprietario |
T |
30 |
. |
PlutoGAS S.p.A. |
31 |
Indirizzo (via, piazza, largo, ecc.) |
T |
30 |
. |
Largo dei Glicini |
32 |
Numero civico |
T |
30 |
. |
53 |
33 |
CAP |
T |
5 |
. |
00044 |
34 |
Località |
T |
30 |
. |
Frascati |
35 |
Provincia |
T |
2 |
Sigla |
RM |
36 |
Stato |
T |
3 |
Sigla |
I |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Installazione |
. |
. |
. |
. |
37 |
Anno |
N |
. |
. |
1995 |
38 |
Indirizzo (via, piazza, largo, ecc.) |
T |
30 |
. |
Via dei Tulipani |
39 |
Numero civico |
T |
30 |
. |
12 |
40 |
CAP |
T |
5 |
. |
00020 |
41 |
Località |
T |
30 |
|
Vallinfreda |
42 |
Provincia |
T |
2 |
Sigla |
RM |
43 |
Stato |
T |
3 |
Sigla |
I |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Esercizio |
. |
. |
. |
. |
44 |
Singolarità nell'esercizio |
T |
3 |
"NA" = Nessuna anomalia "DS" = Dismissione "AE" =
Anomalie di esercizio "ALT" = Altro |
NA |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Ricondizionatore |
. |
. |
. |
. |
45 |
Ricondizionatore |
T |
30 |
. |
Minni S.p.A. |
46 |
Indirizzo della sede di ricondizionamento (via, piazza,
largo, ecc.) |
T |
30 |
. |
Via delle Viole |
47 |
Numero Civico della sede di ricondizionamento |
T |
. |
. |
9 |
48 |
CAP della sede di ricondizionamento |
T |
. |
. |
04019 |
49 |
Località della sede di ricondizionamento |
T |
30 |
. |
Terracina |
50 |
Provincia della sede di ricondizionamento |
T |
2 |
Sigla |
LT |
51 |
Stato della sede di ricondizionamento |
T |
3 |
Sigla |
I |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
. |
Ricondizionamento |
. |
. |
. |
. |
52 |
Tipologia rivestimento |
T |
4 |
"REAS" = Resina epossidica termoindurente e sistema
di protezione catodica "GPNI" = Guscio in polietilene con
intercapedine non ispezionabile e monitoraggio
dell'umidità "GPIS" = Guscio in polietilene con
intercapedine ispezionabile. |
REAS |
53 |
Anno rivalidazione a seguito di ricondizionamento |
N |
. |
. |
1997 |
54 |
Test di rivalidazione eseguiti |
T |
15 |
"CS" = Controllo spessimetrico "EVI" = Esame visivo
interno "EVE" = Esame visivo esterno "CSUTXXX" =
Controllo delle saldature con UT con specificazione
della percentuale "CSRTXXX" = Controllo delle saldature con
RT con specificazione della percentuale In caso di più
test, utilizzare il simbolo "+" |
CS+EVE+CSUT020+CS RT010 |
tabella E2
Esempio del record: 126;
..................
127; 73596; 3241; 1992; RM; 1995; H; 990; 2195;
799; 1700; 4.4; 4.5; 17.65; FE510.2KW 5869.75; FE510.2KW 5869.75; FR; TT;
SAW; SAW; VSR; REAS; Pippo S.p.A. Piazza degli Olmi; 32 A;01022; Civita di
Bagnoregio; VT; I; PlutoGAS S.p.A.; Largo dei Glicini; 53; 00044;
Frascati; RM; I; 1995; Via dei Tulipani; 12; 00020; Vallinfreda; RM; I;
NA,Minni S.p.A.; Via delle Viole; 9; 04019; Terracina; LT; I; REAS; 1997;
CS+EVE+CSUT020+CSRT010;
128; .....................
Dati
inerenti alla prova EA (a cura dell'Organismo Competente) I dati
relativi alla prova EA devono essere trasmessi dall'Organismo Competente
al Centro Banca Dati EA dell'ISPESL rispettando le seguenti
modalità:
Fase 1 Entro 15 giorni dallo svolgimento della
prova EA deve essere trasmesso esclusivamente per via telematica
indirizzando a gpl_ea@dom.ale.ispesl.it e attivando l'opzione "avviso di
recapito": 1. il Rapporto di Prova (estensione ".doc"), esempio:
VC10660_EA.doc; 2. il file di registrazione dei dati di
registrazione dei dati inerenti la prova deve essere elaborato in formato
testo (.txt) e nominato con un criterio che includa la matricola del
serbatoio esaminato seguita dalla notazione "_EA", es: VC10660_EA.txt. Il
file deve contenere label di riconoscimento dell'inizio e
della fine di ciascuna sequenza operativa svolta. Esempio
Inizio
verifica 1 ..................... .....................
Fine
verifica 1 Inizio rumore
fondo ..................... .....................
Fine rumore
fondo Inizio prova
EA ..................... .....................
Fine prova EA
Inizio verifica
2 ..................... .....................
Fine verifica
2
Tale file deve essere strutturato per record. In
ogni record devono corrispondere i parametri caratteristici di ogni
segnale EA registrato durante la prova. Ogni segnali EA registrato deve
essere riportato all'interno del file rispettando l'ordine di accadimento.
Ciascun record deve essere costituito da un numero di campi
distinti dal separatore tabulatore. Ogni campo deve contenere i parametri
di caratterizzazione più significativi del segnale EA secondo quanto
indicato in tabella 3 della sezione 13, rispettandone
l'ordine.
Fase 2 Entro 30 giorni dallo svolgimento della
prova EA devono essere trasmessi, per via informatica (per via telematica,
o per spedizione di un CD non riscrivibile) i file inerenti la singola
prova EA. La trasmissione per via telematica deve essere indirizzata a
gpl_ea@dom.aledspesLit e, per essa, deve essere attivata l'opzione "avviso
di recapito".
La trasmissione per spedizione di un CD non
riscrivibile implica: • la verifica della leggibilità del CD
all'origine; • la firma e la data apposti dall'Organismo Competente, o
di un suo delegato giuridicamente riconosciuto, con pennarello indelebile
sul CD (e non sull'involucro); • l'imballaggio del CD in un contenitore
rigido; • la documentabilità dell'avvenuto recapito.
I
file, nominati con un criterio che includa la matricola del
serbatoio esaminato seguita dalla notazione "_EA" e dalla corrispondente
estensione di seguito indicata, sono relativi: 1. al Rapporto di Prova
(estensione ".doc"), esempio: VC10660_EA.doc; 2. alla configurazione
del sistema EA ed a tutti i dati registrati dal sistema EA, anche in
formato proprietario, nel corso della prova, delle verifiche di
funzionalità e della registrazione del rumore di fondo (estensione
".pri"), esempio: VC10660_EA.pri; 3. alla visualizzazione dei dati di
cui al punto precedente (estensione ".vae"), esempio:
VC10660_EA.vae; 4. ai dati inerenti la sola prova EA e nelle modalità
già indicate nella Fase 1 (estensione ".txt"), esempio:
VC10660_EA.txt; 5. ai transienti acquisiti per ciascun segnale EA
(estensione ".tra"), esempio: VC10660_EA.tra.
Appendice F
(Normativa) - Sorveglianza degli Organismi
Competenti
L'obiettivo della sorveglianza è di garantire che
l'Organismo Competente adempia correttamente agli obblighi derivanti
dall'applicazione della procedura EA.
Per perseguire tale scopo
l'ISPESL ha facoltà di: • visionare tutta la documentazione inerente
l'attività di prova dell'Organismo Competente, i rapporti d'ispezione ed i
file di dati relativi alle prove nonché i rapporti relativi alle
qualifiche del personale interessato; • effettuare visite senza
preavviso presso la struttura operativa dell'Organismo Competente per
verificare l'idoneità dei mezzi e delle attrezzature impiegate
nell'attività di prova e del personale ad essa dedicato; • eseguire o
far eseguire test e/o prove di efficienza e calibrazione sulle
attrezzature impiegate dall'Organismo Competente; • assistere alla
esecuzione dell'attività di prova svolta dall'Organismo Competente; •
eseguire, in contemporanea e con propri mezzi ed attrezzature, la prova EA
sullo stesso serbatoio sottoposto a esame da parte dell'Organismo
Competente.
Ai fini dello svolgimento dell'attività di sorveglianza
l'Organismo Competente ha l'obbligo di: • mettere a disposizione
dell'ISPESL tutta la documentazione ed i file di dati inerenti l'attività
di prova EA; • consentire l'accesso presso le proprie sedi e strutture
operative; • mettere a disposizione dell'ISPESL i mezzi e le
attrezzature impiegate nell'attività di prova; • comunicare, su
richiesta dell'ISPESL, il calendario e le sedi delle prove
stabilite.
Appendice G (informativa) - Localizzazione della
sorgente EA, attenuazione e densità delle sorgenti G.
G.1
Localizzazione della sorgente EA La localizzazione di una sorgente
EA può sfruttare, in linea di principio, la misura sperimentale di due
parametri (con riferimento ad una coppia di sensori EA): • la distanza
temporale Dt fra l'arrival time sui due
sensori in corrispondenza di uno stesso evento EA; • la differenza
DA fra le ampiezze misurate dai due sensori in
corrispondenza di uno stesso evento EA. In pratica le più semplici
tecniche di localizzazione ignorano questa seconda quantità, che è resa
incerta da numerosi fattori, legati principalmente alla interferenza fra i
diversi treni d'onda presenti all'interno di un segnale EA.
In
linea di principio un evento EA può essere generato da una serie di
meccanismi fisici che possono attivarsi in qualsiasi punto del serbatoio.
E' tuttavia ragionevole ipotizzare che gli eventi EA più
significativi, e per certi versi più critici sotto il profilo della
sicurezza, siano quelli originati in corrispondenza delle saldature.
Si tratta di un'ipotesi molto forte, ma indispensabile per pervenire
ad una soluzione accurata di localizzazione. Infatti, soltanto se
viene individuata a priori una curva a cui la sorgente EA appartiene,
diventa possibile associare, mediante relazioni algebriche, la posizione
della sorgente al valore Dt. Matematicamente,
l'esigenza di definire il luogo dei punti nel quale ricercare la sorgente
EA deriva dal fatto che con un solo parametro noto non è possibile
localizzare un punto su un piano (occorrono due quantità
indipendenti).
Le saldature possono essere grossolanamente
riconducibili a due categorie: • saldature di elementi a corredo
(generalmente tronchetti concentrati all'interno del pozzetto); •
saldature circonferenziali e longitudinale del serbatoio.
La
differenza sostanziale fra i segnali associati alle EA generate delle due
categorie risiede nelle diverse caratteristiche della propagazione
dell'onda elastica verso il sensore. La propagazione di eventi EA che
si originano su saldature di elementi a corredo è fortemente condizionata
dalla presenza, in un'area molto delimitata, di numerosi elementi. Ne
risulta una forte interferenza che determina fenomeni di diffusione e
scattering delle onde elastiche. Ciò rende estremamente difficile, per
non dire impossibile, risalire dal valore di Dt
alla posizione della sorgente EA. Di conseguenza per la localizzazione
è condizione necessaria, anche se non sufficiente, assumere che la
sorgente EA giaccia su una delle due saldature circonferenziali o sulla
saldatura longitudinale.
Serbatoio orizzontale La figura
G.1 mostra la vista laterale di un serbatoio orizzontale "svolto",
rappresentabile come un rettangolo il quale, detta d la semi-lunghezza
della sezione cilindrica della membratura ed r il raggio della membratura,
ha una superficie 4prd. Nell'ipotesi in cui la
velocità di propagazione vEA, dell'onda elastica nel mezzo
possa assumersi costante in tutte le direzioni, tutti i punti
caratterizzati dallo stesso Dt sono
caratterizzati dalla stessa differenza delle distanze dai due sensori
DD (dove D è la distanza tra il sensore e la
potenziale sorgente EA). In un piano, il luogo dei punti che
soddisfano l'equazione
DD = cos tan
te [G.1
]
è un'iperbole i cui due fuochi coincidono con le posizioni dei
sensori, ed i cui vertici giacciono sulla retta congiungente i due
sensori. Assumendo che i sensori EA siano disposti simmetricamente
rispetto all'asse Y, con coordinate F1(-a;0) e
F2(a;0), i vertici dell'iperbole hanno coordinate
V1(-c;0) e V2(c;0), dove
VEA • Dt C = ---------- [G.2] 2
Saldature circonferenziali L'iperbole, con le
caratteristiche prima descritte, interseca le due saldature
circonferenziali in quattro punti. L'identificazione dell'iperbole e la
determinazione dei punti d'intersezione con le saldature circonferenziali
consente di localizzare la sorgente EA e, conseguentemente, calcolarne le
distanze dai sensori. Ovviamente, il ramo dell'iperbole d'interesse, e
quindi la saldatura circonferenziale che contiene la sorgente EA, è quello
contenuto nel semipiano X<0 ovvero X>0 in relazione al fatto che sia
il sensore 1 ovvero il sensore 2 a rilevare per primo il segnale EA (vedi
figura G1). _
 _
figura G1
Per definizione, detto P(x,y) il
punto nel quale è localizzata la sorgente EA,
F2P -
F1P = costante = F2V1 -
F1V1
[G.3]
dove
____________
F2P = √(x-a)2 + y2 _____________
F1P = √(x + a)2 + y2 [G.4a - G.4b] _________
F2V1 = √(-c - a)2 = (c + a) _________
F1V1 = √(-c + a)2 =(a-c) [G.4c — G.4d] da
cui
F2V1 - F1V1 = (c +
a) - (a - c) =
2c
[G.5]
Sostituendo le equazioni [G.5] e [G.4] nella equazione [G.3]
si ha ___________ __________
√(X-a)2 + y2 - √(x+a)2 + y2 = 2c [G.6]
e sviluppando ulteriormente, si giunge all'equazione
dell'iperbole:
X2 y2
---- - --------- = 1 [G.7]
C2 a2 - C2
Intersecando l'equazione dell'iperbole con la retta x = -d, che
descrive la saldatura circonferenziale sulla quale si è assunta la
sorgente EA (vedi figura G1), si determinano le coordinate del punto
P:
1 ________________
P: (- d;± --- √c4-c2(a2+d2)+d2a2) [G.8] C
L'ambiguità nella localizzazione della sorgente EA che si nota nella
equazione [G.8] è ininfluente ai fini della determinazione della sua
distanza dal sensore e, quindi, del relativo calcolo della correzione
dell'ampiezza del segnale, uguale per le due soluzioni. La distanza
della sorgente dal sensore "più vicino" vale:
___________________________
D1hC= √(d-a)2+(1/C)[c4-c2(a2d2)d2a2] [G.9]
mentre per il "più lontano" vale: __________________________
D2hC= √(d+a)2+(1/C)[c4-c2(a2d2)d2a2] [G.10]
Da semplici considerazioni geometriche si deduce l'esistenza di due
valori critici per la quantità Dt: • un valore
massimo Dt1 = 2a/VEA quando
la sorgente EA si trova all'intersezione di una delle due saldature
circonferenziali con la retta congiungente i due sensori;
_____________ ______________
• un valore minimo Dt2 = [√(d+a)2 + (pr)2 - √(d-a)2 + (pr)2]/VEA quando la sorgente EA si
trova nel punto diametralmente opposto a quello definito al punto precedente. Saldatura
longitudinale In questo caso la coordinata y della sorgente non è
determinata in quanto, essendo il serbatoio interrato, non è dato sapere
dove è collocata la saldatura longitudinale. Detto h il valore
(ignoto) della coordinata y, intersecando l'equazione dell'iperbole con la
retta y = h che descrive la saldatura longitudinale, si determinano le
coordinate del punto P:
___________
/ h2 P: [±c√1 + -------;h] [G.11]
a2-c2 Da semplici
considerazioni geometriche si deduce di nuovo l'esistenza di due valori
critici per la quantità Dt: • un valore
massimo Dt1 = 2a/VEA quando
la sorgente EA si trova all'intersezione di una delle due saldature
circonferenziali con la saldatura longitudinale, e quest'ultima coincide
con la retta congiungente i due sensori; • un valore minimo Dt3 = 0 quando la sorgente EA si trova
sull'asse Y.
In conclusione, eventi EA tali per cui si abbia: a)
Dt < Dt2,
non possono essere stati generati dalle saldature circonferenziali e sono
dunque necessariamente localizzati sulla saldatura longitudinale; b)
Dt2 < Dt
< Dt1, possono essere stati
generati sia dalla saldatura longitudinale che dalle saldature
circonferenziali; c) Dt > Dt1 non possono essere
localizzati.
Assumendo che la sorgente si trovi con un ugual
probabilità in ogni punto della saldatura e che quest'ultima formi con un
ugual probabilità ogni angolo al centro con la retta congiungente i
sensori, è possibile calcolare la distribuzione di probabilità dei valori
di Dt. Per un serbatoio di capacità 1
m3 circa 2/3 dei valori di Dt,
risultano inferiori a Dt2 (che vale
circa 42 µs), mentre circa 1/3 risultano superiori a tale valore. E'
dunque possibile affermare che, almeno in prima approssimazione, il valore
Dt2 discrimina gli eventi generati
sulla saldatura longitudinale da quelli generati sulle saldature
circonferenziali.
Serbatoio verticale
Saldature
circonferenziali La figura geometrica che meglio approssima il
reale profilo dei fondi dei serbatoi è un ellissoide di rotazione oblato,
ovvero con il terzo asse più corto dei due che ne definiscono la base
circolare. Di conseguenza, a differenza di quanto avviene per i
serbatoi orizzontali, in questo caso non è possibile "svolgere" la
superficie rilevante per la propagazione del segnale in una figura plana.
La localizzazione della sorgente EA deve pertanto essere affrontata nello
spazio, individuando di volta in volta la opportuna geodetica che collega
la sorgente EA ai sensore. Il problema non è di facile soluzione in quanto
la distanza fra due punti qualsiasi sulla superficie di un ellissoide non
può utilizzare né tecniche messe a punto per la superficie terrestre (che
sfruttano il fatto che la terra è un ellissoide che presenta deviazioni
minime da una sfera), né tecniche appropriate per distanze angolari
piccole.
Al di là della complessità del sistema, è sicuramente
possibile affermare che il valore minimo di Dt è
pari a zero, nel caso in cui la sorgente EA si trovi sul meridiano che
definisce la perpendicolare alla congiungente i due sensori, ovvero,
definita una longitudine l = 0 per quest'ultima,
per l = ± p/2.
Inoltre esiste una corrispondenza biunivoca fra la distanza temporale
Dt e la posizione della sorgente EA, con la
stessa ambiguità semplice (ristretta a due soli punti) già discussa per i
serbatoi orizzontali.
Una prima semplice schematizzazione può
essere ottenuta assumendo che almeno per la localizzazione sulla saldatura
superiore il fondo possa essere approssimato con un cerchio. In questo
caso la saldatura viene rappresentata da una circonferenza (vedi figura
G2) di raggio rf pari alla lunghezza del meridiano
dell'ellissoide, e l'equazione che la descrive è:
x2
y2
rf2
[G.12]
Seguendo lo stesso schema già illustrato per i serbatoi
orizzontali, la localizzazione della sorgente EA può essere ottenuta
risolvendo il sistema: _
 _
Figura G2
essere ottenuta risolvendo il
sistema:
_
 _
ricavando, così, le coordinate del punto
P1 _
 _
La localizzazione sulla saldatura circonferenziale
inferiore è, se possibile, ancor più complessa di quella sulla saldatura
circonferenziale superiore, in quanto la propagazione dell'onda avviene
inizialmente su un cilindro e successivamente su un ellissoide.
L'individuazione del percorso di minima lunghezza è, in queste
condizioni, assai ardua.
Generalizzando alla saldatura inferiore la
semplice approssimazione piana vista sopra per la saldatura superiore, è
possibile utilizzare nuovamente una rappresentazione mediante una
circonferenza. Si possono pertanto svolgere considerazioni analoghe
sostituendo R ad rf per tener conto della diversa distanza dal
centro del fondo superiore.
In questo caso le coordinate della
sorgente EA sono: _
 _
dove circonferenziali, allora
R =
rf +
2d
[G.16]
Si deduce dunque di nuovo l'esistenza di due valori che
limitano l'intervallo Dt, e per entrambe le
saldature si ha:
• un valore massimo Dt1 = 2a/VEA • un valore
minimo Dt2 = 0.
Saldatura
longitudinale Per la saldatura longitudinale valgono le stesse
considerazioni fatte a proposito della saldatura circonferenziale
inferiore sulla complessità del calcolo della distanza fra sorgente e
sensore. Riguardo all'intervallo di variabilità della quantità Dt sia il valore minimo che il valore massimo
coincidono con quelli visti per le saldature circonferenziali. Il
primo si ottiene quando la sorgente EA giace lungo una generatrice del
mantello disposta perpendicolarmente alla retta congiungente i due sensori
tracciata per il punto di mezzo; il secondo si ottiene quando la sorgente
EA giace lungo una generatrice del mantello che rappresenta il
prolungamento della retta congiungente i due sensori.
In
conclusione, eventi EA tali per cui si verifichi: a) 0 < Dt < Dt1,
possono essere stati generati sia dalle saldature circonferenziali, sia
dalla saldatura longitudinale: b) Dt >
Dt1 non possono essere
localizzati.
G.2 Attenuazione del segnale EA Una stima
affidabile della reale ampiezza, e quindi del reale contenuto energetico
di un segnale EA, richiede oltre all'individuazione del punto nel quale
avviene il rilascio d'energia (localizzazione della sorgente EA), la
conoscenza dell'andamento dell'attenuazione con la distanza. E' noto
che le onde elastiche rilasciate dal materiale, quando per effetto di una
sollecitazione si determina l'avanzamento di una discontinuità
(tipicamente una cricca), subiscono un'attenuazione durante la loro
propagazione. Tale attenuazione è naturalmente una funzione crescente
della distanza della sorgente EA dal sensore.
L'attenuazione di un
segnale EA dipende da molti fattori, i principali dei quali sono: • la
frequenza del segnale EA - le onde di frequenza più bassa subiscono
un'attenuazione inferiore alle onde di frequenza più elevata; • il
materiale del mezzo di propagazione; • lo spessore di tale
materiale; • la presenza di elementi d'interferenza lungo il cammino di
propagazione (es. tronchetti, saldature, ecc.).
L'attenuazione può
essere essenzialmente ricondotta a due regimi spaziali distinti ma
contigui noti come "campo vicino" e "campo lontano". L'esperienza
condotta su serbatoi vuoti in acciaio di caratteristiche coerenti con
quelli oggetto della presente procedura, dimostra che la distanza critica
di transizione tra i due regimi può essere stimata in DCR ≈ 450
mm. Più in particolare, l'andamento tipico rilevato per l'attenuazione
del segnale consiste in una rapida diminuzione nel regime di campo vicino
(pari a circa 15 dB per D = DCR), seguita da un decadimento
molto più lento nei regime di campo lontano, con gradiente dQ/dD 5 dB/m
(figura G3). _
 _
figura G3
Serbatoi orizzontali Per
un serbatoio orizzontale, la distanza D tra il sensore e la potenziale
sorgente EA che giace sulla saldatura circonferenziale è sempre:
D
>
d-a
[G.17]
Per un serbatoio di capacità 1 m3, d = 850 mm, a
= 200 mm, e dunque D > 650 mm. Di conseguenza tutte le
sorgenti localizzate sulle saldature circonferenziali dei recipienti
orizzontali rientrano nel regime di campo lontano. Quanto alle sorgenti
sulla saldatura longitudinale, poiché i serbatoi indagati sono interrati,
non è possibile conoscere l'esatta posizione di quest'ultima.
Assumendo equiprobabile ogni configurazione, la probabilità che la
distanza D fra sorgente EA e sensore sia superiore a 450 mm è del 77
%.
Considerato inoltre che: • lo sviluppo totale delle due
saldature longitudinali è 3 volte maggiore di quello della saldatura
longitudinale; • la probabilità per unità di lunghezza che una sorgente
EA sia localizzata sulle due saldature longitudinali è largamente
superiore a quella che sia localizzata sulla saldatura longitudinale, per
motivi legati allo stato tensionale;
è possibile concludere che
oltre il 95 % delle sorgenti EA è associabile a condizioni di campo
lontano.
L'intervallo i cui estremi sono la massima distanza
Dmax ≈ 1640 mm e la distanza critica di transizione fra campo
vicino e campo lontano DCR = 450 mm ha una ampiezza di circa
1200 mm. Pertanto è possibile associare ai 95 % degli eventi EA lo
stesso valore di attenuazione, con una incertezza
DQ = dQ/dD · DD · 1/2 =
+
3dB
[G.18a]
mentre se ci si limita al 90 % degli eventi EA (ovvero
quelli localizzabili sulle saldature circonferenziali), l'ampiezza
dell'intervallo da considerare si restringe a 1640 – 650 = 1000 mm, per
cui
DQ = dQ/dD · DD · 1/2 = +
2,5dB
[G.18b]
La reale entità dell'attenuazione è, entro questi limiti,
irrilevante ai fini del processo valutativo del
serbatoio.
Serbatoi verticali In un serbatoio verticale
l'attenuazione dei segnali EA è assai più incerta. Ciò è in parte
dovuto alle incertezze sulla localizzazione delle quali si è già detto al
punto 1.2.2 La maggior sorgente di incertezza è tuttavia un'altra: in
base agli argomenti formulati in precedenza per i serbatoi verticali, è
possibile affermare che almeno il 90 % degli eventi origina sulle
saldature circonferenziali. Per la saldatura circonferenziale
superiore la distanza minima tra il sensore e la potenziale sorgente EA è
pari alla differenza fra la lunghezza del meridiano dell'ellissoide e la
semidistanza fra i due sensori. Per un serbatoio di capacità 1
m3, con un raggio di 400 mm ed un semiasse minore del fondo di
250 mm, il meridiano misura 515 mm. La distanza minima vale pertanto
Dmin = 315 mm. Inoltre, qualsiasi sia la posizione della
sorgente EA, esisterà sempre uno dei due sensori ad una distanza non
superiore a Dmax = 400 mm. In conclusione per tutti i punti
della saldatura circonferenziale superiore, ovvero per almeno il 45 %
delle potenziali sorgenti EA, l'approssimazione di campo lontano per il
calcolo della attenuazione non è valida. Viceversa, soltanto al 55 %
delle sorgenti EA risultano associabili condizioni di campo
lontano.
Ciò si traduce naturalmente in una amplificazione della
incertezza legata alla ipotesi che lo stesso valore di attenuazione possa
essere attribuito a tutte le sorgenti EA. Come abbiamo già visto, la
minima distanza fra sorgente EA e sensore vale circa 315 mm, mentre la
distanza critica di transizione fra campo vicino e campo lontano è
DCR = 450 mm. L'ampiezza dell'intervallo in regime di campo
vicino è circa 135 mm. La massima distanza fra sorgente EA e sensore
vale circa 1700 + 400 = 2100 mm. L'ampiezza dell'intervallo in regime
di campo lontano è di 1650 mm. Pertanto l'incertezza con la quale è
possibile associare a tutti gli eventi EA lo stesso valore di
attenuazione, vale _
 _
ovvero un valore circa doppio di quello stimato in
precedenza per i serbatoi orizzontali.
Attenuazione in diversi
lotti omogenei Al fine di determinare eventuali differenze di
attenuazione fra serbatoi appartenenti a diversi lotti omogenei, si
raccomanda di eseguire un test di attenuazione su un serbatoio campione
vuoto per ogni lotto omogeneo, procedendo come segue:
a) installare
su di esso un sensore EA dello stesso tipo e nella stessa posizione della
configurazione di prova; b) procedere alla misurazione
dell'attenuazione mediante una serie di rotture di mine calibrate secondo
la consueta tecnica Hsu-Nielsen, a diverse distanze dal sensore fra un
minimo di 20 mm ed un massimo di 1300 mm. Due possibili sequenze sono
riportate nella tabella G1, dove le distanze indicate sono state misurate
fra il punto di rottura della mina ed il centro del sensore. I punti nei
quali eseguire la rottura della mina vanno individuati lungo una retta
uscente dal centro del sensore che non intercetta, possibilmente, alcun
elemento di discontinuità. Per ciascuna distanza D devono essere
eseguite tre ripetizioni, con una differenza massima ammissibile di 3
dB; c) calcolare l'attenuazione come la differenza tra i valori medi
delle ampiezze misurate alla distanza D e alla distanza di 20 mm dalla
sorgente EA.
Punto |
Distanza D (mm) |
Punto |
Distanza D (mm) |
. |
Sequenza 1 |
Sequenza 2 |
. |
Sequenza 1 |
Sequenza 2 |
1 |
20 |
20 |
11 |
640 |
200 |
2 |
28 |
25 |
12 |
900 |
250 |
3 |
40 |
31,5 |
13 |
1280 |
315 |
4 |
56,5 |
40 |
14 |
. |
400 |
5 |
80 |
50 |
15 |
. |
500 |
6 |
113 |
63 |
16 |
. |
630 |
7 |
160 |
80 |
17 |
. |
800 |
8 |
225 |
100 |
18 |
. |
1000 |
9 |
320 |
125 |
19 |
. |
1250 |
10 |
450 |
160 |
. |
. |
. |
tabella G1
Un test di questo tipo consente di: •
verificare che l'incertezza associata alla determinazione di una
attenuazione media valida per tutti i segnali EA misurati sui serbatoi di
uno stesso lotto omogeneo; • quantificare eventuali differenze fra le
attenuazioni medie di serbatoi appartenenti a lotti omogenei
diversi.
Densità delle sorgenti EA Esistono indicazioni
che la concentrazione di sorgenti EA in un'area di piccole dimensioni sia
associabile ad una condizione di potenziale rischio per l'integrità
strutturale del serbatoio. Il concetto di "concentrazione in un area
ristretta" può essere quantificato nel caso in esame mediante la densità
lineare di sorgenti EA. Il calcolo di questa quantità discende
direttamente dalla localizzazione delle sorgenti EA. Se però ai fini
del calcolo della attenuazione la ambiguità nella localizzazione fra due
punti simmetrici rispetto alla congiungente i sensori risulta irrilevante,
lo stesso non si può dire per il calcolo della densità delle sorgenti.
Poiché tale ambiguità non può essere al momento eliminata, è
importante ricordare che le sorgenti EA appartenenti ad aree "simmetriche"
verranno sovrapposti, con conseguente sovrastima della densità lineare
delle sorgenti EA. Ad esempio per i punti appartenenti alle saldature
circonferenziali dei serbatoi orizzontali questa situazione si verifica
per aree centrate intorno a punti di coordinate y1 e
y2 di segno opposto e vicine in valore assoluto. Ciò
premesso, la densità lineare delle sorgenti può essere semplicemente
calcolata come
r = NEA(Dx)/Dx
[G.20]
dove Dx è la lunghezza del segmento
all'interno del quale sono state localizzate N sorgenti
EA.
Appendice H (Informativa) - Riferimenti normativi
complementari
Ispezione e riqualificazione dei serbatoi per
GPL UNI /EN • EN 12817 "Inspection and requalification of LPG
tanks up to and including 13 m3 overground". • EN 12819
"Inspection and requalification of LPG tanks greater than 13 m3
overground". • EN 12820 "Inspection and requalification of LPG tanks
greater than 13 m3 underground".
Metodo di Emissioni
Acustiche ISO • ISO 12713 "Non-destructive testing - Acoustic
emission inspection - Primary calibration of transducers". • ISO 12714
"Non-destructive testing - Acoustic emission inspection - Secondary
calibration of acoustic emission sensors". • ISO/DIS 16148-2 "Gas
cylinders - Refillable seamless steet gas cylinders - Acoustic emission
examination (AEE) for periodic inspection".
ASME • Article 11,
Subsection A, Section V, Boiler and Pressure Vessel Code. "Acoustic
Emission Examination of Fiber-Reinforced Plastic Vessels". • Article
12, Subsection A, Section V, Boiler and Pressure Vessel Code. "Acoustic
Emission Examination of Metallic Vessels During Pressure
Testing".
ASNT / SPI / CARP • "Recommended Practice for Acoustic
Emission Testing of Fiberglass Reinforced Plastic Resin (RP)
Tanks/Vessels".
ASTM • ASTM E569 "Standard Practice for Acoustic
Emission Monitoring of Structures During Controlled Stimulation". •
ASTM E650 "Standard Guide for Mounting Piezoelectric Acoustic Emission
Sensors". • ASTM E749 "Standard Practice for Acoustic Emission
Monitoring During Continuous Welding". • ASTM E750 "Standard Practice
for Characterizing Acoustic Emission Instrumentation". • ASTM E751
"Standard Practice for Acoustic Emission Monitoring During Resistance
Spot-Welding". • ASTM E976 "Standard Guide for Determining the
Reproducibility of Acoustic Emission Sensor Response". • ASTM E1067
"Standard Practice for Acoustic Emission Examination of Fiberglass
Reinforced Plastic Resin (FRP) Tanks/Vessels". • ASTM E1106 "Standard
Method for Primary Calibration of Acoustic Emission Sensors". • ASTM
E1118 "Standard Practice for Acoustic Emission Examination of Reinforced
Thermosetting Resin Pipe (RTRP)". • ASTM E1139 "Standard Practice for
Continuous Monitoring of Acoustic Emission from Metal Pressure
Boundaries". • ASTM E1211 "Standard Practice for Leak Detection and
Location Using Surface-Mounted Acoustic Emission Sensors". • ASTM E1316
"Standard Terminology for Nondestructive Examinations". • ASTM E1419
"Standard Test Method for Examination of Seamless, Gas - Filled, Pressure
Vessels Using Acoustic Emission". • ASTM E1495 "Standard Guide for
Acousto-Ultrasonic Assessment of Composites, Laminates, and Bonded
Joints". • ASTM E1544 "Standard Practice for Construction of a Stepped
Block and Its Use to Estimate Errors Produced by Speed-of-Sound
Measurement Systems for Use on Solids". • ASTM E1736 "Standard Practice
for Acousto-Ultrasonic Assessment of Filament-Wound Pressure
Vessels". • ASTM E1774 "Standard Guide for Electromagnetic Acoustic
Transducers (EMATs)". • ASTM E1781 "Standard Practice for Secondary
Calibration of Acoustic Emission Sensors". • ASTM E1930 "Standard Test
Method for Examination of Liquid Filled Atmospheric and Low Pressure Metal
Storage Tanks Using Acoustic Emission". • ASTM E1932 "Standard Guide
for Acoustic Emission Examination of Small Parts". • ASTM E1962
"Standard Test Method for Ultrasonic Surface Examinations Using
Electromagnetic Acoustic Transducer (EMAT) Techniques". • ASTM E2001
"Standard Guide for Resonant Ultrasound Spectroscopy for Defect Detection
in Both Metallic and Non-Metallic Parts". • ASTM E2075 "Standard
Practice for Verifying the Consistency of AE-Sensor Response Using an
Acrylic Rod". • ASTM E2076 "Standard Test Method for Examination of
Fiberglass Reinforced Piastic Fan Blades Using Acoustic
Emission".
MONPAC PLUS • "Procedure for Acoustic Emission
Testing of Metal Tanks/Vessels".
Qualificazione e Certificazione
del personale • EN 473 "Non destructive testing - Qualification and
certification of NDT personnel - General principles". • ISO 9712 "Non
destructive testing - Qualification and certification of
personnel".
Allegato II - REQUISITI MINIMI PER LA
DESIGNAZIONE DEGLI ORGANISMI COMPETENTI DA ABILITARE ALLE VERIFICHE
DECENNALI DEI SERBATOI DI GPL CON METODO DI EMISSIONI
ACUSTICHE.
I soggetti interessati ad ottenere l'abilitazione
allo svolgimento su territorio nazionale delle attivita' connesse
all'applicazione della procedura del metodo con emissioni acustiche (di
seguito EA) devono presentare domanda al Ministero delle attivita'
produttive D.G.S.P.C. Ispettorato tecnico dell'industria.
I
soggetti interessati ad ottenere l'abilitazione devono possedere i
seguenti requisiti minimi e presentare, all'atto dell'istanza sottoscritta
dal legale rappresentante, quanto segue: 1. copia del certificato di
conformita' del sistema di gestione per la qualita' ai sensi della norma
UNI EN ISO 9001:2000, emesso da organismo di certificazione di terza parte
accreditato da ente di accreditamento riconosciuto a livello
europeo; 2. copia del certificato di accreditamento quale organismo di
ispezione di tipo A, ai sensi della norma UNI CEI EN 45004:1996, emesso da
ente di accreditamento riconosciuto a livello europeo, ovvero
dichiarazione di possesso di un sistema di gestione per la qualita'
conforme ai criteri della precitata norma, che garantisca i criteri di
indipendenza, imparzialita' ed integrita' dell'organismo e del suo
personale rispetto alle attivita' di progettazione, fabbricazione,
montaggio, manutenzione, riqualifica e gestione eventualmente legate in
maniera diretta o indiretta con il settore del GPL; 3. copia del
decreto di abilitazione ministeriale dell'organismo ai sensi della
direttiva PED 97/23/CE, in particolare come entita' terza riconosciuta per
i compiti di cui al punto 3.1.2 (giunzioni) e 3.1.3 (prove non
distruttive) dell'allegato I al decreto legislativo 25 febbraio 2000, n.
93; 4. dichiarazione del legale rappresentante, che attesti che il
personale dell'organismo e' libero da pressioni commerciali, finanziarie o
di altro genere che possano influenzare il suo giudizio, ai sensi della
norma UNI CEI EN 45004:1996 per organismi di ispezione di tipo A (criteri
di indipendenza, imparzialita' ed integrita); 5. copia del manuale
della qualita' dell'organismo conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2000,
UNI CEI EN 45004:1996 e UNI CEI EN 45011:1999, contenente, tra l'altro, la
specifica sezione attinente le procedure, la strumentazione, le
attrezzature e i sistemi operativi con esplicito riferimento alle
verifiche decennali dei serbatoi GPL con metodo EA; 6. procedura
operativa dell'organismo che definisca l'iter procedurale tecnico e
amministrativo per l'effettuazione delle verifiche decennali di serbatoi
GPL ed il rilascio delle conseguenti attestazioni di verifica, in
conformita' a quanto previsto dalla procedura operativa elaborata
dall'ISPESL; 7. indicazione dell'area geografica di competenza
operativa sul territorio nazionale; 8. organigramma generale
dell'organismo, con evidenziazione dettagliata della struttura operativa
relativa al settore delle verifiche decennali su serbatoi GPL con metodo
EA ed indicante il nominativo del direttore tecnico con rapporto di lavoro
dipendente e con un esperienza professionale superiore ai dieci anni nel
campo delle ispezioni di progetti, prodotti e costruzioni (come previsto
dalla norma UNI CEI EN 45004:1996); 9. elenco dettagliato del personale
preposto alle attivita' di verifica, indicando le mansioni del personale
coinvolto (mansioni organizzative, amministrative, tecniche e operative),
allegando i relativi curricula vitae e copia dei contratti (contratto di
dipendenza o a progetto o consulente) e indicando l'eventuale appartenenza
di parte del personale suddetto a strutture esterne in possesso dei
laboratori fissi o mobili convenzionati, in accordo a quanto mostrato
dall'organigramma dell'organismo dettagliato; 10. il personale preposto
alle attivita' tecniche di verifica, deve essere in possesso dei seguenti
titoli di studio e professionali, in particolare: per il personale
preposto all'esame e valutazione di conformita' delle emissioni acustiche
(EA), laurea in ingegneria a indirizzo tecnico con almeno due anni di
esperienza acquisita e dimostrabile nel settore dei controlli e verifiche
di serbatoi GPL con metodo EA; per il personale tecnico operativo
coinvolto nelle verifiche e prove in sito, diploma in discipline tecniche
con almeno un anno di esperienza accertabile e referenziata dal datore di
lavoro e certificato di idoneita' alle prove con metodo EA rilasciato
dall'ISPESL; 11. per le attivita' di formazione/addestramento e le
relative registrazioni, le regole di condotta e la remunerazione del
personale, si applica quanto previsto al par. 1/2 8 della norma UNI CEI EN
45004:1996; 12. elenco dettagliato dei laboratori fissi o mobili dotati
della relativa strumentazione di misura e prova, di proprieta' o
convenzionati (potra' essere stipulato apposito contratto, nelle forme di
legge, con strutture esterne operanti in conformita' alla norma UNI CEI EN
ISO/IEC 17025:2000), per lo svolgimento delle verifiche con il metodo EA,
con specificazione per ogni strumento delle seguenti informazioni: -
titolo di possesso e numero di matricola; - certificato di taratura con
relativa scadenza ed intervalli di taratura; - ente che effettua
periodicamente la taratura; - ubicazione della strumentazione su unita'
fisse e/o mobili (se mobili, fornire dati tecnici dell'unita'
mobile); Per le procedure di identificazione, rintracciabilita' e
taratura, si applica quanto previsto al par. 1/2 9 della norma UNI CEI EN
45004:1996; 13. copia dell'iscrizione alla camera di commercio,
industria e artigianato per i soggetti di diritto privato; 14. copia
del certificato fallimentare dell'organismo dal quale risulti che lo
stesso non risulti in stato di fallimento, liquidazione, amministrazione
controllata, concordato preventivo o altra procedura concorsuale o in
altra situazione equivalente in conformita' a quanto previsto dalla
vigente legislazione, ovvero che non sono in corso procedimenti per la
dichiarazione di una di tali situazioni, ne' di trovarsi in stato di
cessazione e/o sospensione dell'attivita' commerciale; 15.
dichiarazione riferita ai legali rappresentanti dell'organismo dalla quale
risulti l'inesistenza di condanne e di procedimenti penali in
corso; 16. dichiarazione del legale rappresentante dell'organismo,
comprovante i seguenti requisiti minimi di capacita'
economica-finanziaria: - fatturato complessivo relativo agli ultimi tre
esercizi, antecedenti l'emanazione del presente decreto pari a 4.500.000
di euro, in attivita' di ispezione, controllo e monitoraggio di servizi,
prodotti e costruzioni; - capitale sociale minimo degli organismi pari
a 400.000 euro completamente ed interamente versati; 17. copia della
polizza assicurativa per responsabilita' civile professionale, con
massimale per anno e per sinistro non inferiore a 3,5 milioni di euro, per
i rischi derivanti dall'esercizio di attivita' di verifiche decennali su
serbatoi GPL con il metodo EA.
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