Adeguamento di impianti contenenti fluidi criogenici allo stato liquido da gasificare (circolare prot. N. 10888).

 

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE
E LA SICUREZZA DEL LAVORO

DIPARTIMENTO OMOLOGAZIONE E CERTIFICAZIONE
00184 Roma . . . . . . . .
Via Urbana 167 - Tel. 47141

 

All'ufficio di segreteria del Direttore Generale

All'ufficio di segreteria del Dirigente Generale
Direttore del dipartimento per la programmazione
e la gestione delle risorse economico-finanziariee del personale

All'ufficio di segreteria del Dirigente Generale
Direttore del dipartimento relazioni esterne e
Servizi comuni di supposto delle aree Casilina e
Monteporzio

All'ufficio di segreteria del Dirigente Generale
Direttore del dipartimento informatico statistico

All'ufficio di segreteria del Dirigente Generale
Direttore del servizio di controllo interno

Ai Direttori dei dipartimenti centrali

Ai Direttori delle unità funzionali e degli uffici del
Dipartimento per la programmazione e la gestione
delle risorse economico-finanziarie e del personale

Ai Direttori delle unità funzionali e degli uffici del
dipartimento relazioni esterne e servizi comuni di
supporto delle aree Casilina e Monteporzio

Ai Coordinatori delle unità funzionali dei
dipartimenti centrali

Al Direttore del servizio ispettivo

Al Responsabile del servizio prevenzione e
protezione

Al Capo ufficio stampa

Ai Direttori dei dipartimenti periferici

Al Responsabile del centro ricerche di Lamezia
Terme

Agli assessorati Regionali alla Sanità

Ai Presidi Multizonali di Prevenzione

Alle Aziende Sanitarie Locali

LORO SEDI

e p.c. Assogastecnici
Via Giovanni da Procida, 11
20149 MILANO


A seguito di un grave incidente verificatosi per la rottura di un serbatoio in acciaio al carbonio infragilito da azoto a bassa temperatura, tutti gli impianti indicati in oggetto, costruiti ed installati prima dell'entrata in vigore della Direttiva 97/23/CE, recepita con D. Lgs. 25 febbraio 2000 n. 93, nonché quelli realizzati mediante assemblaggio di attrezzature certificate CE e costituenti una “installazione”, dovranno essere adeguati alle disposizioni tecniche elencate nella presente circolare utilizzando le procedure di seguito indicate:

1)

Il proprietario dell'impianto criogenico completo dovrà presentare, unitamente all'utilizzatore che fornirà i dati di propria competenza, uno schema P.&I. dell'impianto corredato da una relazione tecnica comprensiva dell'analisi di rischio con l'indicazione delle soluzioni adottate per l'adeguamento alle presenti disposizioni.

2)

L'analisi di rischio dovrà essere effettuata tenendo conto anche:

-

della tipologia dell' impianto;

-

dei rischi connessi con il funzionamento dei sistemi di riscaldamento del fluido criogenico;

-

dei rischi connessi con i sistemi di interruzione del fluido criogenico in caso di necessità e/o di emergenza;

-

dell' eventuale sorveglianza dell'impianto;

-

delle grandezze critiche da controllare con particolare riferimento alle caratteristiche dei materiali impiegati;

-

del massimo prelievo del gas

3)

Le documentazioni di cui sopra, da presentare entro sessanta giorni dalla data della presente circolare, dovranno essere inoltrate al Dipartimento periferico ISPESL competente per territorio che provvederà al relativo esame.

4)

Per gli impianti di cui al primo comma del successivo punto 5c) la documentazione indicata ai precedenti paragrafi 1) e 2) potrà esser presentata entro e non oltre centoventi giorni dalla data della presente circolare, al Dipartimento ISPESL ed all'ASL territorialmente competente.

5)

I soggetti di cui al paragrafo 1) dovranno adottare i seguenti criteri impiantistici:

a)

a valle del vaporizzatore dovrà essere prevista una valvola automatica (con funzione di sicurezza) che chiuda il passaggio del fluido criogenico qualora la temperatura del fluido stesso sia inferiore a quella minima di progetto del serbatoio cui il fluido è destinato.
Ferma restando la sua funzione di interruzione, la suddetta valvola potrà anche essere del tipo modulante in relazione alla richiesta dell'utenza;

b)

tutti gli elementi costituenti l'impianto e posti a monte della suindicata valvola automatica, dovranno essere realizzati con materiale resiliente;

c)

l'installazione di una sola valvola automatica sul fluido gasificato è consentita qualora a valle del vaporizzatore siano presenti solo recipienti in acciaio non resiliente di capacità minore o uguale a 25 litri e/o tubazioni aventi DN minore o uguale a 100 mm.
In caso contrario dovrà essere installata, in serie alla prima, una seconda valvola automatica la cui funzione deve essere unicamente di interruzione (non è consentito che sia modulante);

d)

per gli impianti di cui al primo comma del precedente punto 5c) la valvola automatica prevista al punto 5a) potrà essere sostituita da adeguato dispositivo che garantisca analoga protezione a condizione che un'approfondita analisi dei rischi dimostri l'impossibilità del verificarsi dell'evento dannoso;

e)

in conseguenza di quanto sopra, l'analisi di rischio dovrà tener conto anche dei seguenti eventi:

-

bloccaggio in posizione di apertura, anche parziale, delle valvole automatiche a valle del vaporizzatore;

-

bloccaggio in posizione di chiusura della valvola automatica di regolazione del fluido riscaldante ove prevista;

-

mancato funzionamento dell'interblocco tra le valvole di cui sopra ove previsto per motivi di sicurezza;

-

malfunzionamento del sistema di regolazione della temperatura del fluido riscaldante ove previsto;

-

malfunzionamento del sistema di regolazione e di blocco del fluido criogenico eventualmente non gasificato;

f)

i sistemi di regolazione, di blocco e di interblocco, nonché le valvole automatiche sui fluidi, dovranno essere di affidabilità adeguata ai rischi individuati e valutati ed alla pericolosità dell'installazione;

g)

qualora l'utenza sia alimentata da più impianti in parallelo, ciascuno di essi dovrà essere separato dagli altri mediante valvola di non ritorno di qualità elevata;

h)

qualora l'installazione dei dispositivi elencati nei punti precedenti possa non garantire l'esercizio in sicurezza degli impianti a valle, l'analisi del rischio dovrà essere inoltrata anche al Dipartimento Omologazione e Certificazione per il relativo esame di merito e conseguente provvedimento autorizzativo.

6)

gli impianti criogenici, ad eccezione di quelli realizzati interamente con materiali resilienti e di quelli indicati al primo comma del punto 5c), dovranno essere sottoposti a verifica straordinaria da parte dell'ISPESL ai fini del controllo dell'adeguamento a quanto prescritto dalla presente circolare.

7)

Nel caso in cui gli impianti facciano parte di installazioni con pericoli di incidenti rilevanti, le analisi e le valutazioni di rischio nonché le relative procedure di omologazione, dovranno obbligatoriamente essere raccordate con le analisi e le valutazioni di rischio condotte in ottemperanza al D. Lgs. 334/99, con particolare riferimento alle armonizzazioni previste dal comma 2 dell'art. 17 del citato D.Lgs. 334/99.

I Direttori dei Dipartimenti centrali e periferici sono invitati a portare la presente circolare a conoscenza di tutti gli operatori del settore.

                                                                                                    

IL PRESIDENTE DELL'ISTITUTO 

 

(Prof. Antonio MOCCALDI)